JOSH ABBOTT BAND (Scapegoat)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  01/12/2008
    

Tra le tante band composte da ragazzi che fanno breccia velocemente tra i giovanissimi trovano spazio nei primi posti la Josh Abbott Band, che al contrario della Eli Young Band e gruppi similari, hanno voglia di suonare, discrete canzoni e non dimenticano le calde origini di casa. Risultato? Scapegoat, disco texan-rock fino al midollo di cui se ne erano assaggiate le avvisaglie con un buon EP di qualche tempo fa.
L’impressione allora era stata del tutto positiva, quello che poi la band di Lubbock è riuscita a sparpagliare lungo le tredici canzoni di questo esordio: Josh Abbott, Austin Davis, Drew Hurt e Neel Huey sono grandi amici, hanno deciso di formare la band nei primi mesi del 2006 dopo una serie di convincenti esibizioni acustiche sempre nei confini domestici, ma se Drew Womack che ha prodotto il disco si è esposto lodando la qualità della Josh Abbott Band, allora vale la pena dedicargli un po’ di tempo.
I testi sono leggeri non per questo scontati, ma amore e donne la fanno da padrona: Miss You Again in apertura ad esempio illustra il concetto molto bene, tra refrain, un rock solido che duetta con disinvoltura con i violini. Chitarre che si incupiscono a tratteggiare la dolcezza di un’altra rock ballad We’re All In, anche per la piacevole Buried Me vale lo stesso discorso ed è la prerogativa della Josh Abbott Band.
Tra lampi e melodia si va avanti, Here I Stand è perfetta, nervosa quanto basta e poi il Texas prende piede e il tutto funziona splendidamente, squarci chitarristici e violini scattanti alla faccia del mainstream discografico. Un dolce trittico I’ll Trust You, Good Night for Dancing e Distant a contraddistinguere le ballate romantiche, ma i mandolini nel primo caso, Charla Corn ad affiancare Josh -che chiude con un viaggio in solitario- rendono i brani di tutto rispetto, lontano dall’essere sdolcinate e banali.
Scapegoat (Heart of Stone) al giro di boa ha un’aria salutare, elettrica, una band ben rodata con il cuore roots che solca la splendida On My Mind a dimostrare che non sono un fuoco di paglia. Il Texas preso di petto dai ragazzi continua in If I See You Tonight, ruspante ed elettrica e l’energia che continua nella trascinante e meravigliosa Evil Woman dimostra che la Josh Abbott Band rappresenta il lato sano delle giovani band texane (sentire come chiudono Scapegoat, con I Guess It’s Time piccola perla acustica, corale e sensuale).