Ray LaMontagne non sbaglia un colpo. Al suo terzo album,
Gossip in the Grain, registrato con Ethan Johns che ritorna in cabina di comando, e manco a dirlo l’aria che si respira è quella del suo splendido esordio Trouble: folk appassionati, R&B, country e ballate piene di passione celebrano un disco creativo e emozionante come solo Ray riesce a costruire. Allarga i suoi orizzonti musicali, porta in Gossip in The Grain la presenza della band protagonista dei suoi live show (il bassista Jennifer Condos e il chitarrista Eric Heywood con anche Johns che si è divertito a partecipare alla batteria) e tralaltro incidendo due canzoni della singer/songwriter Leona Naess, ovvero
A Falling Through e
I Still Care for You.
L’apertura è con
You are the Best Thing che ha il calore del R&B di Memphis e sembra trovarsi a proprio agio, perfetta oasi per la sua voce per una canzone splendida e una sferzata inziale che certamente non tradisce il suo lato più introspettivo che è sempre presente. Le ballate restano il suo marchio di fabbrica, ascolti la meravigliosa
Let It Be Me e tutto attorno a te svanisce per un paio di minuti. Ti assorbe, ti scava dentro, il dolce andare cavalcato dalla sua voce danno uno strattone deciso alle emozioni che rapidamente rapiscono i pensieri, non hai scampo davanti a tanta bellezza.
La sublime chitarra acustica che solca
Sarah mostra che Ray ha talento e scrittura (“
When we first met we were kids/We were wild, we were restless,/After a while I grew coarse,/I grew cold, I grew reckless”), una accurata descrizione del percorso che lo porterebbe lontano dai luoghi e dalle persone che hanno solcato la sua vita, tra timori e i dubbi che causerebbero la loro perdita. Su rotte raggiungibili da molti altri viaggiano
I Still Care for You, che ha una tempra particolare, di quelle che comunque affascinano,
Winter Birds invece è solo per gente come Ray, ha la tensione ideale che lo distingue dagli altri. Splendida.
Ma ecco il lato più colorito di
Gossip in the Grain, dalla batteria di Meg White che da una bella scossa ai rimandi Fordiani iniziali, dolce il refrain e dolce il mandolino di
Hey Mama tra Nashville e New Orleans che con l’armonica bluesy della vivace
Henry Nearly Killed Me (It’s a Shame) sancisce un trittico interessante che si amalgama perfettamente alla conclusiva
A Falling Through, altro gioiello elettro-acustico. L’unico brano che convince poco in Gossip in the Grain è proprio nella Title-track, ma nulla toglie al talento di
Ray Lamontagne, limpido come sempre.