AARON NAVARRO & THE BREWSTER McCRACKEN BAND (Waiting on this Train)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  08/11/2008
    

Aaron Navarro & The Brewster McCracken Band rappresentano la varietà di musica della città dove sono cresciuti o sono stati adottati col tempo, ovvero Austin.
Ebbene sì, la capitale del Texas resta una città molto, ma molto particolare: ci sono dei quartieri in cui sembri lontano mille miglia dal Texas e cosa strana basta aprire una porta per varcare quei limiti che sembrano ben definiti ma che poi ti rendi conto che sono solo uno strano effetto ottico. La musica vive in quei posti nella stessa maniera e le contaminazioni tra blues, rock, country, pop e folk a volte, sono vero strampalate, ma la maggior parte delle volte regala all’ascoltatore piacevoli sorprese, come è capitato al chitarrista Seth Forster quando ha conosciuto Aaron Navarro e che confluiscono in questo loro piacevole dischetto, Waiting on this Train.
Le loro canzoni analizzano la vita e le tradizioni dell’america del sud, prendono a tratti in prestito la matrice southern che si sposa ai quadretti texani tra riff e melodia e ne vengono fuori intensi rock ma semplici semplici come l’iniziale So Far Away, poi Country Life toglie a loro di dosso la patina dell’anonimato in un batti e baleno, un rock alla texana splendido dove l’American Dream acquista un senso particolare e una visione molto più rurale e affascinante. Ecco Gone una rock-ballad un po’ anonima?
Forse perché sa poco della loro terra, meglio allora la freschezza di Revelation e i riff southern che graffiano in The Vault, piace anche Anymore anche se quando il lato ruspante prende piede mostrano appieno le loro qualità: Tom Ames Prayer è bella vivace e luminosa, per le road-house campagnole calza a pennello. Stesso piacere nelle tracce conclusive con un intrigante e pastoso rockaccio, Waiting on this Train, concludendo con la meravigliosa Alone, una malinconica slow-rock-southern-ballad che si chiude dopo 7 minuti intensi con una coda strumentale, Alone Instrumental. Solo quest’ultime valgono da sole un ascolto del disco…