CHRIS MILLER BAND (I Feel Fine)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  08/11/2008
    

Arriva da Houston, Tx, non si conosce molto della sua vita musicale se non che saranno una quindicina di anni che scrive canzoni che hanno trovato spazio su dischi indipendenti per una ristretta cerchia di estimatori. A Chris Miller piace il soul, il blues e il country ed ha iniziato a suonare il basso prima di trovare familiarità con il microfono e l’amicizia con Matt Swaney, lead guitar, e Ken Sommerhalter alla batteria. A quei due album aggiunge quest’ultimo, I Feel Fine un disco che prende lo spirito della vicina Oklahoma per accostarlo ad un sound prettamente rock.
Non appartiene alla schiera degli artisti della Texas Music perché il tratteggio pop e un accostamento ad un rock metropolitano tipico dei sobborghi del Nord dell’America sono piuttosto evidenti (l’invitante What Will I Do Tonight ad esempio) e qualche strizzatine al blues, per un suono sempre elettrico che si lascia ascoltare anche se grossi sussulti non ce ne sono, ma Chris riesce comunque a bilanciare chitarra acustica, l’armonica e il piano ai riff delle chitarre elettriche che solcano fin dal brano di apertura One More Song questo I Feel Fine.
Ecco allora una tesa e vibrante All Damn Night, un rock secco come Life is Sweet è sempre piacevole ascoltarlo, meno quando affronta il lato più introspettivo con ballate come Just Say My Name, un brano in fondo apprezzabile, ma il refrain ripetuto fino alla noia risulta un po’ stucchevole alla fine, molto meglio allora l’I Feel Fine ripetuto nella title-track, almeno un’armonica trascinante e l’aria spassosa che si respira, permette di giocarci con più naturalezza senza apparire monotono.
A chiudere un’altra serie di rock interessanti, una piacevole Leave It To Me che non lascia indifferenti mentre un gradino sotto troviamo Little Sister, e un paio di ballate come Darkest Room che non lasciano il segno mentre la conclusiva Old Man 45 è una signor rock-ballad, molto convincente, sarà l’aria del Texas e di Dallas che scorre nella storia, ma lascia il segno al contrario delle sensazioni che si avvertono quando si ascolta l’intero I Feel Fine.