SHANE HOWARD BAND (Down This Road)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  02/07/2006
    

Cresciuti a Riesel, Tx, la Shane Howard Band ha girovagato abbastanza suonando un po’ quello che il pubblico chiedeva, ottenendo una buon riconoscimento specialmente in quel di Waco, dove musicalmente sono nati. Ma solo nel 2002 Shane Howard ha iniziato a portare avanti come filo conduttore della sua musica non tanto una maggiore attenzione ai testi, che affrontano tematiche semplici ma non banali (donne, amore, la vita on the road) ma nel suono confluito in un debutto interessante, I’ll Never Find What I’m Looking For, sano country-rock texano che lo ha fatto conoscere nei college e specialmente in quel di Bryan con Lick it Slam it Suck It che girava spesso per il campus.
Dopo un cambio nella lineup con l’aggiunta di qualche strumentista capace, il suono dell’armonica, il violino e chitarre solide hanno portato avanti il discorso iniziato un paio di anni addietro e la Shane Howard Band è la dimostrazione che per fare un bel dischetto non ci vuole poi molto se si tratta di sana Texas Music quella che non impiega poi molto a solleticare la tua voglia di spazi aperti, come descrive questo loro secondo disco Down This Road. Il Texas prende piede sin dalle prime battute di Playing the Game tra violini che hanno la stessa scioltezza delle chitarre, voce fluida come il rock texano che mettono sul piatto, ed è quanto di meglio il Lone Star State possa offrire.
Ruspanti da una parte e naturalmente una serie di ballate elettriche infarcite dal suono dolce di una armonica dall’altra, come la vivace e piacevole 15 Miles from Nowhere o in Hang On to Yesterday molto più intima, attacco acustico per poi lasciare entrare la band pian pianino a costruire una ballata di spessore con uno spazio centrale lasciato a chitarre e all’armonica di Shane. I ragazzi ci san fare e spingono sull’acceleratore con la spensierata title-track per poi confezionare un country leggero leggero con The More I Drink the Less I See.
La qualità del disco si impenna con Gypsyville, rock solare alla texana naturalmente, tutta melodia, chitarre e violino e continuano irrobustendo il suono con la splendida Running Out of Time, trascinante da sentire ad alto volume. Ma anche la parte conclusiva non ha cedimenti, Take Me Home ballata elettrica tra riff potenti che si ritagliano un interessante solco nel finale, alla festa con Beauty Is Just A Light Switch Away, da dance-hall ovviamente, ballerina, molto contagiosa, per un brano che ti avvolge immediatamente e ti porta dalle loro parti e i ricordi balzano subito in mente (per il sottoscritto senz’altro, non so voi…)
Chiude Find My Way Back To Loving You, altra texas ballad piena di fascino. Insomma un disco valido e tanta piacevole texas music pronta ad accompagnarvi lungo 50 minuti, quanto mai indicati per spezzare il grigiore e la monotonia delle nostre città.