JACKSON CAGE (Jackson Cage)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  20/10/2008
    

Il disco dei Jackson Cage lo si potrebbe tranquillamente trovare sotto i riflettori di un negozio di dischi dei sobborghi di una qualsiasi cittadina americana, da Pittsburgh a Boston, ed invece questo gruppo anche se rappresenta le strade a stelle e strisce, arriva dalla non lontana Belfast. Sono in 6 questi ragazzi che amano il rock americano, le loro influenze ruotano intorno agli anni ’70 come The Band ma aggiungono il fervore del rock metropolitano e l’aria di un’alternative country relegato a qualche spruzzata di violino, che non è solo Irish style ma qualcosa in più.
Si sono costruiti una degna reputazione nel Nord dell’Irlanda dai primi del 2007 ma hanno trovato terreno fertile anche a Rotterdam e in parte del Nord Europa, trovando un giusto equilibrio grazie al feeling degli spettacoli dal vivo e il risultato sono dieci canzoni contenute in questo disco di esordio che porta semplicemente il loro nome, Jackson Cage, armonica, rock e belle canzoni. L’attacco di A Hard Night (in the Kitchen) da l’idea di cosa troverete un po’ in tutte le canzoni: un uso pregevole dell’armonica, testi che descrivono la vita dura quotidiana, tocchi alternative country e rock diretti e invitanti.
Uno di quei piccoli dischi che ruoteranno spesso nel lettore cd, sarà che ricorda i fasti di cantanti e band che hanno fatto storia, ma non importa quando l’impegno e la qualità che i Jackson Cage riescono a trasmettere nelle loro canzoni è così alto: la freschezza contagiosa di White Line e Down in the Canyon, la piacevolezza dell’armonia di Sun River alla sferzata di It’s Wrong. Difficile trovare qualche brano sottotono, la dolcezza apparente di Pilgrimsville con un solo chitarristico di un certo peso nel finale, la trascinante I Ain’t Gonna waste my Time con quel violino che corre peggio della chitarra alla ballata struggente e toccante di Taste the Moon per chiudere con i fiati che compaiono in lontananza in Samaritan Street e il rockaccio distorto della spassosa e splendida Take Me Home. Avercene di band come i Jackson Cage, niente di nuovo ma 50 minuti che di sicuro non sprecherete ad ascoltarli.