Legato al country classico, non mi ha mai entusiasmato particolarmente, anche se on stage riesce a trasmettere una luce leggermente diversa dei suoi dischi, più texano di quel che si può intravedere ascoltandolo nell’esordio di
Something I Dreamed del 2003, puro country nashvilliano, fino a
Wouldn’t It Be Nice del 2005, con alcune spruzzate ruspanti ma infarcito anche di hillbilly e swing. Ero curioso di ascoltare quest’ultimo
Twilight Zone e il disco anche se resta in linea con gli album precedenti, è più solare e divertente, e come lui stesso ribadisce, è un disco che rispecchia riflessioni sull’essere artista e songwriter, non dimenticando la sua passione per il country degli anni a cavallo tra il ’50 è ’60 e lo swing: insomma tra Roy Orbison e Buddy Holly o di quelli più vicini ai nostri tempi, alla Dwight Yoakam.
Al primo album di studio per la Smith Music, co-prodotto con Tommy Detamore, molte delle canzoni parlano della sua vita, alcune come
He’s Still Dancing with Her sono semplicemente legate ai ricordi della famiglia sulla dance floor, stesso dicasi di
You make My World Go Round. L’apertura con
I Can’t Let you Go è nel ricordo di Buddy Holly, così radiosa e ballerina, band in gran spolvero, bella elettrica con la slide che galoppa leggera, niente affatto male come l’hillbilly-country di
Jenny Lee mentre quando Roy Orbison entra in scena in
Can’t Hide This Heartache e in
Lost,
Jason Allen fa un gran bel lavoro e poi canta bene.
Con un pizzico di Chris Isaak tra la splendida malinconia della title-track e
Been There Done That, senz’altro i brani migliori, dall’altra una serie di hillbilly pensando ad “Re”, in
Elvis Tonight, ballatone
You Make My World Go ‘Round non zuccherose, e un country che non ti aspetti rivisitando Stevie Wonder in
I Just Called to Say I Love You, mai sentita in questa versione, funziona… trasformata in Honky Tonk. La ballata che accennavo in apertura He’s still Dancin’ with Her è tra i brani più 'sentiti' da Jason, scritta alla memoria degli amori perduti guardando suo padre danzare in compagnia della moglie scomparsa, proprio da strappacuori, ma non preoccupatevi arrivano le trombe di
Dance with me Baby e la corale
When I See God dove il calendario torna velocemente agli anni ’60, e proprio ai nostalgici di quel sound, tra country e hillbilly non dispiacerà
Twilight Zone, ai “texani” un po’ meno… ma
Jason Allen è country singer di indubbie qualità.