BRANDON CLARK BAND (Tall)
Discografia border=Pelle

  

  Recensione del  15/08/2008
    

Da alcuni anni sulla scena musicale dell’Oklahoma, chiamati a rappresentare la Red Dirt Music, beh chi meglio di loro nati a Tulsa, non meraviglierebbe affatto ma la Brandon Clark Band è molto più ricca. Un gruppo solido che spinge non solo sui vocalizzi di Brandon Clark ma anche sulla la chitarra di Dave Duval che insieme al basso di Darren Lightfoot e Heath Jacobson chiudono un cerchio che porta con sè indubbio fascino e carisma tanto da meritarsi la nomea di miglior gruppo nella propria città, e dato che lì si respira Red Dirt quotidianamente, non è male.
Lo spirito è quello di una rock band anni ’70, forte impatto sonoro e qualche passaggio nel texas non lo disdegnano e il disco ci guadagna eccome. Musicisti cresciuti in giro a farsi le ossa dove era possibile suonare per imparare, sono diventati gruppo non per caso ma dopo una lunga gavetta piena di sacrifici che solo nel 2007 ha riconosciuto a loro la soglia di 250 show in un anno e la tendenza non sembra andare a scemare nel corso di quest’anno. Se l’honky tonk e il country girano vorticosamente sopra di loro, ma a debita distanza, Johnny Cash e Waylon Jennings, che non hanno confini geografici, ascoltano con soddisfazione e si vanno a mischiare al sound alla Petty e alle distorte e cupe avvisaglie rock di generi diversi, un nugolo di influenze, la Brandon Clark Band… batteria e chitarre spianate percorrono Writing On The Wall, secca e diretta tanto per non perdere tempo e chiarire le cose con chi li ascolta. Bella voce quella di Brandon, Try A Little Loneliness, rock di tempi passati carico quanto basta, scorre che un piacere nel lettore cd.
Boots e whisky sparsi in Another Bottle per un viaggio al di la del confine sono da preferire alle contaminazioni un po’ zuccherose di She's Got No Wings, vabbè sono di parte si sa e infatti il country che si respira in This Hangover Ain't Over è quello ballerino e piacevole delle road house polverose di provincia, allora la manopola dello stereo va girata tanto da dare una svegliata al vicino di casa. Bella tosta Along For The Ride, pensando al Texas la briosa 18 Wheeler, sempre sullo stesso piano, chitarre contagiose e anima rootsy. Le qualità della Brandon Clark Band vengono confermate anche dai brani conclusivi, una roots-ballad di pura bellezza Wandering Eyes, bel gioco tra piano e chitarre acustiche, la divertente “Rock Me Mama…” (no questo è il ritornello che vi troverete a cantare, garantito), Wagon Wheel, canzone tanto semplice quanto avvincente. Restano So Far Gone e la sfrenata After The Sun Goes Down, gran bel dischetto e alzate il volume…