NELO (Nelo)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  14/08/2008
    

Arrivano dal Texas, ma hanno la cultura pop nel sangue a rispecchiare il calderone musicale che contraddistingue la città di Austin, musica globale senza paletti per nessuno, se hai qualcosa da dire sono tutti pronti ad ascoltarti. Paradiso per chi ama suonare e Matt Ragland, parole e chitarra acustica, insieme ai suoi colleghi lo fa da una decina di anni, tanto da sembrare un veterano quando lo si legge su qualche rivista o giornale nel tentativo di dare un filo logico al suo modo di intendere il rock e il pop con i suoi studi Jazz.
Chitarrista provetto sin dall’High School dove ha conosciuto il resto del gruppo, da Dallas Stephen Goodson alla chitarra elettrica, Chris Hill alla batteria e David Long al sax, non hanno impiegato poi tanto tempo per salire su un palco specialmente quando si è unito al gruppo il multi-strumentista St. Clair (tromba e basso) e i Nelo hanno preso forma nella voce di Reid Umstattd. Si sono trasferiti ad Athens in Georgia nel 2005 per incidere questo debutto, album interessante, hanno uno stile del tutto particolare che è difficile sentire in giro specialmente in un intero album, un jazzy roots ammaliante sotto certi aspetti che si lascia ascoltare fin dal brano di apertura con la solare All Gone to Nothing.
Bella voce e la sezione fiati che solca un po’ tutte le canzoni, tra trombe e sax, donano quel tocco di attrattiva che ben si mischia ad un pop-rock molto lineare. Sensazioni che si ritrovano nella deliziosa Jumping Bean e in On Top Of Love che parte in sordina per poi appoggiarsi alla voce di Reid e il fraseggio chitarristico finale non è male. Splendono di luce propria Another Day, Walkin' Around, Goodbye, nota particolare per la simmetria di Footsteps più elettrica con le chitarre.
Bel lavoro anche quando smorzano i toni con Alright, notevole il sax preso dalla malinconia ma anche quando è fiero in You Don’t Know ha qualcosa di magico. A chiudere il jazzy-roots di This Time, Roots (appunto…) e la delicata Please. Insomma tra le 12 canzoni non si trovano difetti, un bel dischetto per il suo genere e non è poco.