DAVID LEE KAISER (12)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  26/07/2006
    

Non potevo certo tralasciare il cammino di David Lee Kaiser dopo che abbiamo imparato ad apprezzarne le capacità in coppia con il fratello Jimmy in quel bel cd di Spurlock Road. Così dopo l’ottima carriera che il fratello sta disegnando nello scenario della Texas Music ecco arrivare David Lee con il suo esordio solista, 12, titolo semplice ma all’altezza del suo talento intravisto anni fa. Cresciuto nel Southeast Texas in un famiglia che respirava la Texas Country sin dalla prima colazione, non ci si meraviglia poi tanto se alla fine entrambi i fratelli siano diventati due bravi cantanti: lo zio dettava le linee di demarcazione, lo spazio vitale entro cui potersi muovere, da Hank Williams, Merle Haggard e Waylon Jennings.
Prima batterista, poi cantante, l’honky tonk e suo fratello per un esordio colmo di soddisfazioni e di attestazione del loro talento. Dal 2000 sulla strada da solo con un bagaglio di esperienze e tanti amici che lo hanno portato a 12:"The one thing I've always loved is writing, playing, and singing my own songs” dice David Lee e allora spazio alla sua musica, la vibrante Running percorre immediatamente la strada che più ci piace, chitarre squillanti e melodia costruita a dovere intorno alla voce avvolgente di David Lee che lo seguono nella successiva Psycho, roots di quelli che si impadroniscono in pochi istanti di tutta l’attenzione che merita.
California è sulla stessa rotta e a contrario del titolo ha più i piedi nel roots texano, chitarre sempre grintose per un trittico quanto mai perfetto, non manca una ballata di effetto a spezzare momentaneamente l’idillio, All I Want e ripresa in modo sublime ma le chitarre di My Father´s Son piacciono di più… rock texano d.o.c. e David Lee Kaiser costruisce un disco che sia ascolta con piacere e le immersioni country, George Dickel, Me e Closer To My Dreams sono pura delizia per chi le ascolta, e compattano il disco molto di più di accenni blueseggianti che sembrano stonare alla fine, High Maintenance Girl. A chiudere le elettriche Walk, South Sage e Lost con la band che batte i piedi e si fa sentire con una ghost track a dir poco splendida. La famiglia Kaiser continua a regalarci dischi di ottima fattura…