CHRIS BRECHT (The Great Ride)
Discografia border=parole del Pelle

       

  Recensione del  08/07/2008
    

Cantautore folk, chitarra acustica e armonica in stile Dylan ed è questo lo scenario delle sue esibizioni, quello più congeniale alla sua scrittura. Quando allora si è visto passare davanti il treno musicale per Austin, Tx non ci ha pensato poi molto ed è salito a bordo lasciandosi dietro di se Boulder e il Colorado. Dalle serate al Cactus Cafè, isola felice nell'ambito della cerchia universitaria, dopo un paio di anni l'effetto che quella città e del Texas sono riusciti a trasmettergli vivendola quotidianamente, hanno dato i suoi frutti e lo hanno portato ad affacciarsi all'alternative country in compagnia stavolta di una band con la quale ha poi inciso quest'album di debutto, The Great Ride, un disco che ha permesso a Chris Brecht di uscire allo scoperto.
10 canzoni nella tradizione cantautorale dei suoi idoli, che delineano la strada percorsa che inizia sulle highway e finisce sul treno: dall’armonica che apre e che solca la deliziosa roots-ata di Night Highway 99, che omaggia Gary Syder e il suo poema nel verso iniziale, questa nuova promessa si muove con disinvoltura nel ricordo di Woody Guthrie e Bob Dylan, e il resto dei brani è un continuo susseguirsi di amore, destino, passioni, disperazione, paesaggi, montagne e poi i treni che sono sempre nella vita di Brecht. Prodotto insieme a Brad Rice ((Ryan Adams, Son Volt) The Great Radio è la conseguenza di un paio di partecipazioni live presso alcune radio locali per presentare un paio di canzoni che nel 2005 erano state scritte da Brecht, e quell'atmosfera è stata riportata in studio per registrare questo disco in presa diretta nell'arco di un paio di giorni insieme alle chitarre di Brad Rice e Ray Jackson, il basso di Bobby Daniel, la batteria di Billy Doughty e l’organo di Matt Mollica: spruzzate alternative country che entrano in gioco sin dall’intro acustico di Someone is gonna Lose, dove Chris la abbraccia con la sua voce calda per poi lasciare spazio alla band e la canzone decolla, il ragazzo ha le idee chiare A song about lightbulbs, è una dolce folk-country ballad davvero splendida impreziosita da una armonica che suggella sin dai primi brani il percorso di The Great Radio e che porta con sè anche lungo il tragitto della radiosa Dead Leaf.
La steel e le punte country di Readin' my mind sono puro piacere e anche quando imbraccia in solitaria la chitarra per Every time I think of her, la stoffa da storyteller viene fuori a dipengere un ballata struggente e piena di pathos. Nella parte finale ci regala un brano arioso, Belle streets midnight, scintillante folk-roots con tanto di chitarre distorte e qualche tocco blues in absinthe una ballata acustica, Better grab my coat, prima di chiudere con la brillante By Train e quel treno e l’aria del Texas hanno illuminato Chris Brecht, a sentire questo esordio molto convincente.