BRITT LLOYD BAND (Unlabeled)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  06/09/2006
    

Suono potente, liriche profonde, rock secco e graffiante ma non aspettatevi squarci alternative agresti della loro terra (nascono a Sweetwater, Tx): la Britt Lloyd Band porta con sé la cupezza distorta degli ascolti giovanili del giovane Britt, cresciuto a pane e rock anche se sembrerebbe strano a dirsi, ascoltando l’iniziale Day In, Day Out, che l’essenza del bakersfield sound di Dwight Yoakam teneva testa ai suoi pomeriggi “muscolari” e questo alla fine non fa che renderlo anche più simpatico.
Ha iniziato a strimpellare la chitarra molto presto e nei continui spostamenti famigliari ha trovato nell’Ohio una nuova casa capace di restituirgli la gioia della scrittura, che se lo tiene lontano dalla ballata introspettiva ha nel classico hard driving rock, stradaiolo e felicemente propenso a distorcere il suono della propria chitarra, una perfetta sintonia con l’aggiunta del talentuoso batterista Thomas Van Arsdale e il bassista Chris Byrd.
Dal 2003 appaiono sulla scena musicale per arrivare nel corso di quest’anno a realizzare il loro disco d’esordio, Unlabeled, sano “rumore” per una cinquantina di minuti che vi faranno tirare il fiato solo nella pianistica e conclusiva Drift. Sin dalle prime tracce si intuisce l’energia della Britt Lloyd Band tra le chitarre di Day In, Day Out, lo slancio giovanile del rock arioso di 7 4 alla grezza e tosta Reachin', dimostrano di sapersi muovere con disinvoltura e anche quando si concedono una pausa di riflessione, lo fanno alla loro maniera con la rock-ballad Rose And A Song, trasparente e accattivante allo stesso modo degli altri brani di Unlabeled: dalla trascinante e vigorosa Weekend, stile alla Two Cow Garage, l’avvenente Broken Downcantata alla Cody Canada dei CCR e proprio il sound Red Dirt impreziosisce l’amabile Chokin' On Air e la salutare sfacciataggine di 3 Ring Show.
A chiudere Unlabeled ci pensa la gagliarda Ride On e l’isola pianistica Drift (bisogna inoltre segnalare una ghost track, piccola gemma chitarra e voce dall’aria Red Dirt e stavolta sembra proprio che a cantarla sia Cody Canada).