ORANGE COUNTY BAND (Dead City Radio)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  06/11/2005
    

Nella scena musicale di Lubbock diversi anni addietro era abitudine ascoltare artisti del calibro di Robert Earl Keen e Jerry Jeff Walker nei bar della città dove la gente cresciuta a Honky Tonk poteva godersi una bella serata country. Molto di rado si poteva scovare un solitario singer-songwriter a raccontare in compagnia della sua chitarra, storie di vita tra un sorso di whiskey e canzoni cantate con il cuore. Quella che poi diventerà il marchio di fabbrica della Texas Music, era un frutto delicato e introvabile ma molti artisti hanno iniziato in questo modo e uno di questi è stato Heath Tolleson dal West Texas, songwriter un po’ particolare, molto legato alle antiche tradizioni rurali e western della sua terra che insieme al chitarrista Nic Goodson ha formato agli inizi del duemila la Orange County Band (il basso di Justin Gregg completa la squadra), americana e rock col sole caldo del Lone Star State.
Dead City Radio è il loro unico album inciso intorno al 2002 e solo ora ripescato e di nuovo in circolazione dopo che la strada dei due ragazzi si è divisa per inseguire nuovi progetti e nuovi sentieri geografici, in Georgia ad Athens per l’esattezza, formato una nuova band Last Picture Show e chi invece, è rimasto in Texas. Dead City Radio merita però un ascolto “saltando” la title-track soltanto perché non è altro che un giro nell’etere in cerca della radio giusta e della musica giusta, che va poi a fermarsi su quella chitarristica e tosta di Chicago Charlie, rock che ai giorni nostri suonerebbe bene nei dischi dei Macon Greyson che vengano da Dallas ma con la stessa irruenza.
Coinvolge anche American Dream molto più leggera e orecchiabile (meglio di Brokedown Town, più nella norma), ma poi sarà la slide, il mandolino e le chitarre rootsy che seguono da questo punto in poi, ma canzoni come Slowdown salgono velocemente la graduatoria iniziale di Dead City Radio, un roots pieno di riff che sa il fatto suo e che gioca in casa o il lento incedere dell’alternative Sweethearts And The Bottle, il trascinante rootsy di Pay Dirt, quello più festoso di Country Girl fino a Permanent Road Trip e soprattutto Lost & Found e Salvation, tra rock e radici. Chiude in bello stile Dead City Radio, la smaliziata Perfect Day e una roboante ghost track tutta chitarre e sudore.