RODNEY PARKER & FIFTY PESO REWARD (The Lonesome Dirge)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  08/06/2008
    

Rodney Parker non ha impiegato molto tempo per mettersi in luce, solo un paio d’anni, con quel bel dischetto di Blow the Soot Out, ha fatto intendere che ad un songwriting introspettivo e brillante con una manciata di canzoni tra americana e punte southern alla Son Volt non potevano che essere una florida base su cui costruire un gran disco, che è poi diventato realtà con quest’ultimo The Lonesome Dirge. Insieme ai fedeli 50 Peso Reward (bel nome per una band, Danny Skinner banjo e armonica, Brooks Kendall al basso, Henry Story alla batteria e Zach Galindo alla lead guitar) tornano alla ribalta con un altro album brillante e ambizioso perché sceglie di battere territori della Texas Music ruvidi alla Macon Greyson e mischiare sapori e contaminazioni della sua terra in modo genuino e particolare, credetemi molto coinvolgente.
Il quintetto di Denton dal Nord del Texas porta sempre con sé sprazzi di pura americana energica come si può avvertire fin dalle battute iniziali di The Lonesome dirge, quando si parte in quarta con la scoppiettante Firefight dove la rabbia sopita a lungo vien fuori (I was in the woods saying 'I don't think so' / But I don't know no more / No I don't know no more / Oh we're all so soft and clean), prima di esplodere con l’appassionata 10 lb test, dove le chitarre sono sempre calde e la voce impastata di whiskey di Parker prende il sopravvento nella sua dolcezza corale di fondo che non guasta di certo. Anche quando ha davanti a sé un pezzo di storia della musica lo fa alla grande, una Atlantic City dove gli spiriti di Springsteen troveranno pace in una versione rock corposa mischiata a sprazzi alternative country che danno luce nuova ad una canzone che amo particolarmente e Rodney Parker di certo dimostra di non aver nessun timore e senz’altro è la migliore di molte altre ascoltate in anni addietro.
L’aria è sempre elettrica anche nella ruvida In The River ma in questo caso il Texas entra all’improvviso con una fisa e una slide molto alternative a spezzarne il ritmo, un idillio rurale che solca Brother, una ballata che mostra la versalità di questo nuovo lavoro, musica densa ed esplosiva allo stesso modo della brillante Wild Man from Borneo (la seconda cover, del songwriter Kinky Friedman, che si è persino candidato alla sedia di governatore del Texas prendendo anche un bel po’ di voti), la trascinante e splendida Tell Me what it is e I’m Never getting Married sono brani di cui Parker va fiero, e la passione di cui sono pregne regala attimi davvero elettrici e il clima festaiolo e assai alcolico di quest’ultima è davvero contagioso “…Go ahead set me free, go ahead cut the tether / Cuz I am a bachelor now and forever”.
Fino a toccare le punte più alte nei 5 minuti di Ghost, la storia di due uomini e la perdita dei loro amici, parole forti, grande musica e una sezione fiati deliziosa. Cosa manca… resta A Knife Beneath Your Pillow, un rock solido ben scritto e cantato fino a chiudere con la tenebrosa 11 Hours, acustica e struggente. Un futuro luminoso per il singer-songwriter Rodney Parker e i suoi 50 Peso Reward si delinea all’orizzonte perché The Lonesome Dirge ha spianato ogni dubbio sulle loro qualità. Gran bel disco.