HOGG MAULIES (Live at the Blue Light)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  08/06/2008
    

Il motto “divino” che si portavano dietro ai tempi dell’ottimo Here to Stay me lo ricordo eccome: "Go to school in Lubbock, work at an irrigation joint, buy a black pickup, and name your friends' band the Hogg Maulies”, co-prodotto con Martin Martindale questo secondo disco è un tributo al grosso successo che questa band ha suscitato nel circondario roots texano, quello ruspante e festaiolo: Live at Blue Light, 14 scintillanti canzoni con un brano nuovo da studio, On your Own tonight.
La band è composta da Rode Morrow voce e chitarra, Jerody Foster alla lead guitar, David Mullins alla batteria, Parker Morrow al basso, Will Brodeker al fiddle e Byron Kennedy all’armonica, una combricola molto unita quella degli Hogg Maulies che ritorna con un spettacolo molto elettrico, come sempre accade dalle loro parti, un fiero roots-rock bello pimpante e canzoni perfette per le radio del Lone Star State, a tal proposito le parole di Morrow sono più che indicative: "It's pretty crazy because every single we have tried to put on the radio has gotten on the chart".
Popolo di intenditori aggiungerei… ma se Aaron Watson è il re della Texas Country Music il podio della scene roots è saldamente nelle mani degli Hogg Maulies, e lo dicono anche le riviste specializzate oltre ai giornali locali tra Lubbock e dintorni dove la famiglia Morrow (ben 5 sono cugini) è amata fin dal quel single Goodnight che a lungo è capeggiato nei primi posti delle charts del periodo. Un buon songwriting, classiche driven-song e una forte presenza scenica per un disco trascinante dal primo all’ultimo brano, ben suonato e cantato, l’ideale per far conoscenza con questa band (se mai ce ne fosse bisogno). Lo stridere delle chitarre aprono lo show in modo scoppiettante con Roll On, tra violini roots e la voce calda e impostata di Morrow, una canzone che è sempre piacevole riascoltare e mai come dal vivo la sezione ritmica spinge sull’acceleratore, poi rileggono quel capolavoro di Billy Joe Shaver, Love Is So Sweet, caricandolo di quell’essenza country sbarazzina e chitarristica in una versione che tiene testa al maestro.
Ecco Here to Stay, gagliarda con Preston al violino che ricama gli squarci elettrici della band, quanto mai indiavolata, Truth Be Known sempre deliziosa ed energica, Austin, Slow Down pura essenza godereccia texana che manda in visibilio la folla scalmanata a Right Where You Belong altro roots sfacciato e chitarristico. Si tira per modo di dire un attimo il fiato con Fall Back, per poi presentare brani nuovi da Tower bells a On Your Own Tonight (poi ripresa nel finale per una versione di studio), ambedue irrequiete come Morrow ci ha oramai abituato e naturalmente con melodie vincenti.
Un paio di cover non mancano, e ci aggiungono Dead Flowers della coppia Jagger/Richards in una versione rootsy da applausi, la famosa Goodbye e Greenback Dollar che è sempre una bella canzone, anche nella versione roots-stradaiolo di Morrow. Live at Blue Light è un piccolo gioiellino da ascoltare a tutti i costi.