In giro nelle Texas Charts ci sono dal 2003, la
80 Proof Band è una mistura di diversi singer/songwriter, tutti con una loro caratteristica e suoni poi confluiti in un progetto unico.
Lo spirito Red Dirt è nei cromosomi dei quattro membri originali del Central Texas, L.D. Whitehead che è il vocalist/chitarrista e leader della band racconta che ai tempi della scuola due di loro vivevano a Brownwood e altri due nella vicina Stephenville, l’unico modo per incontrarsi era alla White House, non quella sfavillante di Washington ma quella malconcia e fatiscente della loro periferia, ma libera e dove si poteva jammare senza nessun timore.
Tuesdays At 7 è il loro esordio, un disco rock con leggeri ricordi alle terre di casa loro, col violino di Milo Deering che soprattutto nella spensierata
One Senorita and Two Margaritas può lasciarsi andare e ha nei rimandi al vicino Messico e in chitarre scapigliate l’arma vincente, di quelle che la hanno inchiodata nella top ten delle radio station per 29 settimana.
Voce che ricorda a tratti Cody Canada e anche il suono si aggira dalle loro parti per un disco schietto e gradevole, ascoltate l’avvincente
Longneck State of Mind che segue a ruota e ne capirete il motivo, con una band ben affiatata e una sezione ritmica decisa nelle mani del batterista Cliff Hayes, la chitarra di Landon Hill e il basso di Boone Cook si sentono a loro agio e si muovono con disinvoltura nella bella
The Real Me che scorre via che un piacere, alzano il tiro nella ridente e trascinate
Find My Way (Back To You) e specialmente nella cupa
I'm Alright alla Cody Canada in tutti i sensi, un puro distillato texan-dirt.
Canzoni come
Rose Marie sono semplici e dannatamente luminose, anche quando Cook sceglie una scena prettamente elettro-acustica come
Maybe, le sue abilità vocali e un buon songwriting tengono sempre a galla
Tuesdays at 7, tra calde e accoglienti rock ballad,
December Rain,
Perfect, la limpida
Aint’t Easy fino a quel piccolo capolavoro di
I'll Be Waiting che non si smetterebbe mai di ascoltare.
A chiudere l’energica e chitarristica
Throw Away The Key che non fa altro che confermare i buoni propositi della
80 Proof band, un gruppo giovane molto interessante che con belle canzoni e una manciata di cover quanto mai azzeccate, si affaccia con merito sulla scena Red Dirt.