JIMMY KAISER (Live at Antone's)
Discografia border=Pelle

     

  

  Recensione del  22/06/2007


    

A pensare che quel cd non lo volevo nemmeno comprare, ed invece il caso (o forse dovrei dire l’insistenza di una dolce e “rompiscatole” cowgirl) mi ha permesso di conoscere un altro giovane country-rocker made in texas. Parlo del cd Spurlock Road, registrato nel 2003 insieme al fratello Jimmy, un disco di americana che ha raggranellato parecchi consensi ed ha permesso al talento dei fratelli Kaiser di venire alla ribalta. Così ho iniziato a tenerlo d’occhio e quando Jimmy Kaiser ha deciso di continuare la sua strada da solista realizzando I’m gone, non ho perso tempo a procurarmelo: un disco solido, canzoni semplici che combinano country tradizionale alla Waylon Jennings e rock alla texana, con storie di vita e di amore della sua terra, perfette le roots radio che spopolano dalle sue parti che hanno poi col tempo confermato a Jimmy che se la sua era stata una scelta difficile alla fine si è rilevata la più saggia.
A quel bel dischetto di I’m Gone si arriva ai giorni nostri con l’uscita di questo Live at Antone’s, ed è una buona occasione da cogliere al volo per tutti coloro che non hanno mai ascoltato la sua bella voce e le sue canzoni, e credetemi riuscirete a percepire quella carica tipica on stage, quella salutare e texana di un corposo hard-driving country-rock, dove un ruolo importante lo gioca anche la sua band (la chitarra di Darren McGill, la batteria di Ryan Carroll, l’armonica di Chris sachitano e il basso di Mark Tindall, che rendono la serata speciale, un po’ come il celebre locale sulla 5th strada in quel di Austin).
Jimmy è un ragazzo che ha lavorato duro in quel di Beaumont, si è sempre dato da fare e dopo essersi laureato ad una carriera in ambito farmaceutico già scritta nel proprio futuro, ha preferito la sua passione per la musica scegliendo la strada più insicura ma anche la più suggestiva. Allora facciamo parlare le canzoni e il suo songwriting: si attacca con la tosta Best Times e Jimmy canta "My best times are playing this old guitars. These are the best times these eyes have ever seen." Messaggio chiaro e la folla è pronta a restituirgli lo stesso calore tra country di grana grossa Back To Life e Highway 87 cover di Hayes Carll a ballate rock molto convincenti Will You Miss Me When I´m Gone che è splendida.
Si prosegue con altre piccole perle da One Horse Town, scritta con Jason Green, un brano in cui si descrive la vita di una piccolo cittadina di provincia e soprattutto quelle sensazioni che una volta abbandonato quei confini ti si riversano addosso con nostalgia, alla meraviglia del mix di Galveston/Lights Can´t You See, si parte con la sempre deliziosa Galveston, solcata da struggenti riff che confluiscono in solo magnetici che crescono di intensità quando Jimmy introduce con voce possente il refrain di Can’t You See della Marshall Tucker Band. Che dire, non c’è tempo per distrarsi e Pass Me That Bottle (ri-presentata alla fine del disco nella versione da studio) è un roots spumeggiante e chitarristico, ad una ballata tra le migliori del suo repertorio Always Searching e hit radio di anni addietro, di casa con la bluesy Ringo e quella dei doors con Roadhouse Blues. A chiudere un gran disco un'altra ballata sublime, Show Me How To Feel e il rock stradaiolo di Highway. Da ascoltare a tutti i costi…