Un solido country e una nuova serie di belle canzoni sono il biglietto da visita di
Angels & Outlaws ed ancora una volta
Aaron Watson, giunto all’ottavo cd, continua ad offrire ai propri fans album ruspanti, elettrici e spensierati. Dopo la parentesi di
Barbed Wire Halo, un bell’omaggio alla musica gospel ma a contrario di quello che poteva sembrare, un album sempre country e dannatamente godibile, queste nuove 15 canzoni del country-rocker texano sono perfette per spadroneggiare nelle road house del lone star state tra honky-tonk veraci e schitarrate rock.
Dalla sua penna ne son venute fuori 11, le altre in compagnia di eccellenti writers come Billy Yates e Jerry Reed, ed infine scegliendo un paio di cover niente affatto scontate, dalla scapigliata
Tulsa, che apre
Angels & Outlaws ad omaggiare Waylon Jennings e naturalmente lo fa alla sua maniera, con violini e steel che galoppano veloci alla romantica ballata di
Heart of Life di John Mayer, per arrivare alla coralità della conclusiva
That's What I Like About A Country Song che raggruppa una serie di ospiti illustri, da Jack Ingram a Kevin Fowler, con Roger Creager e naturalmente Ray Benson.
La sua bella voce, un suono semplice e tradizionale ed il resto di Angels & Outlaws è ben proporzionato come sempre, dalla ridente
Whiskey On The Fire, la limpida
Angels & Outlaws, le spiritate e scoppiettanti
Wake Up And Smell The Coffee,
Breaker Breaker One Nine,
Rollercoaster Ride fino alla tosta
Love Makin' Song, un rockaccio bello fiero dove la steel di Lloyd Maines tiene testa alle chitarre di Jason Lerma e Sam Seifert.
Non mancano certo ballatone e set elettro-acustici molto “traditional”, la splendida
Can't Be A Cowboy Forever è in puro Watson-style, ma anche la dolce
Hearts Are Breaking Across Texas e
Sweet Contradictions che ti abbraccia pian piano per un crescendo a dir poco coinvolgente e chitarristico, ed alla fine tutto si può dire tranne che siano canzoni scontate e già sentite.
A chiudere il bel country-rock di
Dancin' Shoes anticipa
Barbed Wire Halo per un accenno al suo precedente cd riprendendo non solo la title-track ma anche la gentile cortesia di un Billy Joe Shaver con le voce di "pastore", una ballatona dove Watson canta “
God Bless Texas”… e come non essere d’accordo con lui ed aggiungerei God Bless Watson e la sua musica.