STAYTON BONNER (Cadillac Road)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  09/05/2008
    

Singer-Songwriter oramai di casa ad Austin ma lui viene da Henderson, una piccola città nell’East Texas, ma i primi passi nel mondo musicale li ha mossi nel North Carolina dove nel 2004 al N.C. Melfest si è fatto notare come emergente folk-singer. Stayton Bonner alterna sin da allora alla musica, la passione per la scrittura, che spazia dal giornalismo alla prosa e nel 2006 ha pubblicato The Bookman, la biografia su Larry McMurtry. Cadillac Road è il suo terzo album che segue l’interessante Think I'm Gonna Move to Australia e Border Radio, ma è differente dai lavori precedenti, prettamente acustici, da navigato story-teller con liriche profonde e influenze alla Van Zandt.
In questo nuovo lavoro è evidente sin dall’elettrica e godibile title-track, la cronaca del suo girovagare intorno all’arte visionaria di Stanley Marsh (chi non conosce le sue sculture, la famosa “road” dove le cadillac sono conficcate nel terreno, presso Amarillo, Tx), che diventano il luogo principale da dove prendere l’ispirazione, tra ombre, polvere e luoghi desolati.
Un album dalle due facce, tra americana, sonorità texane (Black Bush Whiskey Straight spensierata e chitarristica, le atmosfere rilassanti in So Much to You all’armonica di Gas Station Coffee, un gran bel pezzo a Perfect Kind of Man che sembra rifarsi ad Hayes Carll fino al blues trascicato della conclusiva Armadillo Boogie Woogie) senza tralasciare ballate da puro songwriter (Quality Inn Confessional e Open Mic Cafe), magnetiche e malinconiche.
Ma ahimè c’è anche l’altro lato, quello dove una fin troppo vivida immaginazione lo spinge in territori che musicalmente lasciano parecchi dubbi (pop e ballate innocue, da Going New Mexico ad una strumentale buttata lì, senza ne capo ne coda, El Camino, all’acustica scialba di Cemeteries & Second Hand Bookshops fino a Seventies Easy Listening Song. L’onesto story-teller dei dischi precedenti sembra aver in parte smarrito la dritta via, un disco che resta in bilico allo stesso modo delle famose cadillac…