JOSH GRIDER BAND (Josh Grider Band)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  12/02/2006
    

Josh Grider è un ragazzo semplice, scrive belle canzoni che riflettono le persone che conosce, le cose che vede e le cose che ha fatto. Nato e cresciuto a Las Cruces nel New Mexico, si è trasferito in Texas solo nel 1998 quando il nuovo filone country capeggiato da artisti come Pat Green, Cory Morrow, Robert Earl Keen andava a vele spiegate: la vita vera, il realismo che questi artisti riuscivano a trasportare nelle loro canzoni divenne il trampolino di lancio dei Riverside, una band che con un paio di EP e due album alle spalle sancì il dedutto di Josh.
Gli anni son passati e Josh di strada ne ha fatta, vincere il “Newcomer of the Year” ai Gruene with Envy Award del 2006 ha testimoniato il suo talento, costruito anche su questo album di esordio, Josh Grider Band, datato 2004: questo disco non ha solo canzoni che rispecchiano l’animo dei teenager, i loro sogni e i loro mal d’amore, ma Josh scrive soprattutto sugli ostacoli che tutti noi prima o poi dovremo affrontare nel corso della nostra vita (alla ballata dall’anima country di Drive you Off my Mind, alla splendida folk-roots Where Have All The Average People Gone con un'incantevole armonica e una strumentazione acustica pregevole) cercando di trasmettere messaggi positivi, ad esempio nell’elettrica Everybody Knows, portando un sorriso alle persone più tristi, e la voce e le sue parole rappresentano bene questa sensazione: “Well, I’m poor as the day is long/ but I can still wear a smile.”
Il suo stile viene accostato al grande Kris Kristofferson e a Robert Earl Keen e la sua voce e la melodia delle sue canzoni ricordano il cielo primaverile Texano: tra americana, rock e roots per una combinazione di freschezza e calore, da 18 and Blonde alla trascinante Mama e alla roccate Goin Down e Leavin Steven. Il resto della band è composto da Josh Stumps alla batteria, Seth Allen alle basso, Kris Farrow alla chitarra e Ryan Reese che non vedrete mai sul palco, un songwriter di talento che scrive insieme a Josh dai tempi del college, ma che lascia il segno in Josh Grider Band, basta sentire il 'gringo' che gracchia al telefono per godere della trascinante South of the Border (Mexico), delizioso roots rock di confine, spensierato e solare, tra pensieri di margarita, donne, violini festosi e steel guitar seducenti. A chiudere il roots-country di Shotgun e soprattutto l’elettrica e tosta City of Crosses.