COUNTING CROWS (Saturday Nights & Sunday Mornings)
Discografia border=parole del Pelle

          

  Recensione del  13/04/2008
    

Sono trascorsi ben sei lunghi anni dal loro ultimo lavoro di studio Hard Candy, che risale al 2002 (in totale sono 5 in 13 anni), e dopo vari rinvii Adam Duritz e il resto della band pubblicano questo Saturday Nights & Sunday Mornings. I Counting Crows se da una parte non hanno perso la strada maestra quella folk melodica di August and Everything e il pathos di Recovering the Satellites dall’altra uniformano il suono alle tante band rock e chitarristiche in circolazione, quindi alla fine il suddividere strategicamente l’album in due parti ben distinte non dispiace affatto: i Saturday nights del peccato, del rumore, pieno di rabbia, dove il mandolino e il dobro salgono in soffitta per lasciar spazio alle chitarre di David Bryson e Dan Vickrey e con le Sunday Nights, set elettro-acustici, con un clima da West-Coast dove si segue un percorso più intimo, di recupero dell’essenza della propria vita, nella sua interezza con il piano e il country-folk che prende posto in prima fila.
Un idea interessante, dopotutto. La prima parte prodotta da Gil Norton è quella rock, poi quattro canzoni come, 1492, Hanging Tree, Insignificant, e Cowboys sono le più toste canzoni che Duritz abbia scritto in quest’ultima decade. Ma vederli all’opera con un intero disco rock di questo tipo, francamente non credo sia un percorso consono ai Counting Crows. 1492 apre il disco con le chitarre spianate, Duritz fa la voce grossa mentre canta sulla perdita di noi stessi ed è un bel sentire, segue Hanging Tree che suona un po’ alla Desert Life con Ryan Adams che compare tra i credits ma è piuttosto standard, meglio i riff stoniani della piacevole Los Angeles.
A questo punto tra queste hard-driving songs ci infilano una Sundays assai discutibile, per fortuna ci pensano le chitarre di Insignificant e Cowboys a fartela dimenticare, rock chitarristici e cupi. Washington Square apre la seconda parte, le Sunday Nights sulle note folkie di una San Francisco in lontananza, bella canzone dove Duritz e l’anima dei Counting Crowes sembrano essere ancora vivi, un brano introspettivo sull’essenza di una vita da vivere insieme a chi si ama con un’armonica deliziosa che contraddistingue anche la malinconica On Almost Any Sunday Morning altra piccola gemme acustica, e sono proprio le canzoni d’amore che tengono vivo Saturday Nights & Sunday Mornings, dalla ballata When I Dream of Michaelangelo allo splendido rock finale di Come Around (ma anche la vibrante You Can't Count On Me, anche se in questo caso dalle donne cerca di stare il più lontano possibile). Insomma i Counting Crowes accusano qualche passaggio a vuoto ma l’impronta di Duritz c’è ancora, basta solo andarsela a cercare.