ZAC BROWN BAND (The Foundation)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  12/04/2008
    

Zac Brown è un artista indipendente che porta con se il sole e il sorriso della Georgia, è un classico story-teller e a vederlo non diresti nemmeno che è un cantante, è dopotutto molto giovane, ma a renderlo tale bastano una voce calda e un suono che si sviluppa dalle viscere del country. Zac si è creato un proprio stile, basta ascoltare il brano di apertura del cd, Toes un dolce roots arioso che profuma di Mexico che mostra la sua spiritualità, di quelle che aprono il cuore delle emozioni: ha talento, è convincente nella sua semplicità: "I just happen to play music for a livin'. I love the interaction with all the folks. And a lot of 'em get to be friends".
The Foundation mostra parzialmente le caratteristiche della Zac Brown Band, Lake Music come piace chiamarla a tutti loro, perchè la varietà che contraddistingue tutto il disco, dal country, al bluegrass, tra l’acustico e cenni reggae, è un combo di suoni che come dice lo stesso Zac:”desidereresti ascoltare quando te ne stai in riva al fiume a pescare o semplicemente a contemplarlo".
Comunque sia, sarà pur cresciuto vicino al lago Lanier in una piccolo fattoria tra 11 fratelli, ma poi la sua carriera musicale è stata contraddistinta da un cd nel 2005 (Far From Einstyne) che ha venduto 5.000 copie, un secondo lavoro nel 2006 (Home Grown ) per altre 6.000 copie fino a che le major hanno bussato alla sua porta, ma Zack non si è piegato al loro volere, scegliendo come esempio Shawn Mullins –da cui trae le maggiori ispirazioni- che per anni ha girovagato nel sottobosco del mercato indie.
Il suo stile è elettro-acustico e The Foundation ha però dei passaggi sotto tono per brani country un po’ nella norma (Whatever i sit, Free ,Chicken fried e highway 20 ride che però si salva per la sua coda elettrica) e una cover di un brano splendido Jolene di Ray Lamontagne che non è affatto male, ma amando particolarmente la versione originale mi fa storcere il naso.
Quello che lascia intravedere le qualità di The Foundation sono la splendida Where the boat leaves from, che ha nell’impasto reggae e nei ricordi di terre tra texas e mexico l’arma vincente, il country spensierato e strascicato di It's not ok o quello di Mary fino a Different kind of fine sono tutte un bel sentire, spigliate e con le chitarre che danno fila da torcere al violino.
A chiudere poi c’è la strampalata e deliziosa Sic 'em on a chicken, una piccola perla che passa dal bluegrass, al country con un picco southern centrale davvero delizioso.