Sebbene sia spacciato per un bootleg dal vivo,
Love It To Life è piuttosto una raccolta di demotapes e outtakes disseminate durante la gestazione dei tre dischi di
Jesse Malin. L'idea magari non è priva di una certa ambiguità nel cercare di sfruttare l'onda lunga di
Glitter In The Gutter e di
Broken Radio, ma
Jesse Malin è un rock'n'roll heart talmente al di sopra di ogni sospetto, da far pensare che
Love It To Life sia nato piuttosto pensando ai fans.
Un'ipotesi che non deve essere molto lontana dalla realtà, visto che Love It To Life non è per niente una coda di Glitter In The Gutter (che è rappresentato soltanto da un paio di canzoni) e, anzi, nella sua varietà ha un senso proprio perché riesce a focalizzare un po' tutte le facce di Jesse Malin. Dal troubador metropolitano di
The Fine Art Of Self Destruction (
Downliner e
Almost Grown) all'epico rock'n'roller di
The Heat (
Hotel Columbia e una bellissima versione di
Going Out West) fino all'irruenza elettrica e pop di
Glitter In The Gutter, rappresentato da una versione più scarna di
Don't Let Them Take You Down, e da
In The Modem World, con una breve introduzione di Jesse Malin, decisamente più dura e incisiva di quella apparsa in via ufficiale.
Qui, sì, sembra dal vivo (anche se non si sente il pubblico che, trattandosi di rock'n'roll, vale più della metà dell'insieme) ma in generale le rendition sono generalmente più crude delle versioni finali e anche
Subway e
Wendy sono percorse da un'elettricità che ricorda da vicino i suoi trascorsi punk. A bilanciare il sound (che comunque non è neanche lontanamente quello di un bootleg), riappare sull'altro piatto il lato più romantico di
Jesse Malin e una fetta non relativa di Love It To Life riporta a galla quelle ballate che, Broken Radio a parte, erano state un po' lasciate nel backstage in occasione di Glitter In The Gutter. Molto bella
Cigarettes & Violets per pianoforte e voce, così come
Here Comes The One, con quell'organo in primo piano che porta dritto verso il primo Bruce Springsteen, una passione mai nascosta da Jesse Malin.
Anche se il paragone può sembrare scontato, vista la vicinanza e l'assonanza,
Love It To Life è per
Jesse Malin quello che Demolition è stato per Ryan Adams: qualcosa in meno di un nuovo disco, qualcosa in più di una raccolta di outtakes e di demotapes.