BOIS D'ARCS (The Bois d'Arcs)
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  Recensione del  23/06/2007
    

Quando mi si è presentato tra le mani questo cd dalla copertina anonima con stampato solo The Bois d’Arcs, non gli ho prestato degna attenzione. L’ho lasciato lì sulla mia scrivania ad impolverarsi per un po’ di giorni. Inoltre le poche righe sulle loro origini mi avevano tratto in inganno: da una piccola colonia tedesca di nome Muenster; ma poi sobbalzando dalla sedia al corsetto finale: …nord del Texas, ad 80 miglia da Dallas. Allora diciamo che se il nome che hanno scelto farà storcere il naso perché "leggermente particolare", la musica dei The Bois d’Arcs desta attenzione: sono una piacevole band al loro secondo lavoro che porta il loro nome in cui lasciano andare dosi massicce di chitarre elettriche per un’onesta serie di canzoni imperniate di Hard Country e virate Southern a echi di pura Americana.
Preceduto da Horseapple Pie & Lemonade, la band al contrario di molte altre, torna in studio senza portarsi con sé violini e steel guitar che richiamavano decisamente atmosfere degne di band dedite alla “country music”, ma lasciando che il loro suono pur sempre made in texas fosse libero di giostrarsi tra rock e hard country. Classica band che predilige i Festival e la vita sulla strada, ha un nutrito stuolo di fans anche nella vicina Oklahoma e hanno suonato come supporto a gente del calibro di Ray Wylie Hubbard, Jack Ingram, Pat Green, Bruce & Charlie Robison, Cross Canadian Ragweed, Jason Boland e altri. La band che è mutata nel corso degli anni ma sembra aver raggiunto una stabilità con il quartetto composto da Shayne Wimmer (voce, chitarra elettrica), Chris Stewart (lead guitar), Joseph McCoy (basso), e Ian Desmuke (batteria).
Sentire la carica sprigionata dalle chitarre nell’iniziale Dead&Gone, una southern texas song caricata a dovere dalla voce di Shayne che viaggia spedita e che cattura immediatamente, si resta ad apprezzarne le qualità anche di scrittura nella seguente Sick of it All pura americana e soli di stewart contagiosi che nella sua semplice melodia è di una bellezza travolgente, da ascoltare mentre si percorrono le highway del West Texas.
Si continua tra hard country gioiosi e spensierati, Wasted, Take Me as I am e Give it One More Chance, il roots-rock corale di Feel All Alright, da rock song di impronta chitarristica, Better Off Tonight, a ballate perfette, You’ll Feel Better, la band ci accompagna lungo questo disco, assestando qui e là colpi che non lasciano dubbi: prendete le avvolgenti armonie roots della splendida ballata Backroads of Texas le cui note schiariscono la mente portandoci a sognare tra chitarre acustiche mai così magnetiche le “backroads” del Lone Star State… pura bellezza. A chiudere la southern The Day che suggella la riuscita di questo secondo lavoro dei The Bois d’Arcs.