Tornano i
Cross Canadian Ragweed con questo nuovo lavoro intitolato
Mission California a testimoniare, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che sono oramai diventati una grande outlaw band tra country, scariche rock e red dirt sound. Dopo l’ottimo
Garage del 2005, seguito da un lungo tour in giro tra Texas e Oklahoma che ci ha regalato l’anno scorso anche lo splendido doppio cd-live (
Back in Tulsa), il ritorno repentino in studio per sfornare il nuovo cd poteva nascondere delle insidie. Hanno trovato il tempo di staccarsi dalla vita on the road per ritagliarsi un piccolo spazio nell’arco di un mese e devo dire che la band ha fatto ancora centro almeno dal punto di vista del sound perché il disco è godibile dall’inizio alla fine e si ascolta che un piacere.
La produzione è dell’ottimo
Mike McClure che oltra ad essere un bravo cantante e songwriter ha scoperto che produrre buoni dischi gli viene anche naturale, forse è nei testi che lascia un po’ perplessi tra rime semplici e "
I'm pissed at so-and-so and here's a song about it" ma per fortuna poi ci sono canzoni come la splendida story-song,
Lawrence, una storia vista attraverso gli occhi di un piccolo ragazzo, che ci restituiscono il Cody che preferiamo, e che nelle ballate è davvero senza rivali, il migliore. Il disco presenta la re-incisione di
Jenny del 2002 e la cover di Chris Knight,
Cry Lonely, e quella di Todd Snider,
I Believe you e notizia con il debutto come cantante del bassista Jeremy Plato in
Soul Agent.
Registrato in 25 giorni negli Strait Studios in Santee California, le 14 canzoni a parere del front man e songwriter Cody Canada, di
Mission California sono il frutto di esperienze che lo riguardano: “
I think it’s the most personal album we’ve ever recorded.... A lot of the songs I write are about what’s going on around me and not about myself; this one I had some things happening within my family that made me kind of step back and look at what’s going on in my life and write about it.” Il disco presenta il classico sound della band: chitarre in primo piano per piacevoli e semplici rock song, come l’iniziale
Record Exec che si spinge su territori southern, anche se alcune sembrano un po’ lasciate al caso
Deal e
Smoke Another; molto meglio il Canada in versione quasi acustica di
Dead Man, perla acustica che narra la storia di una donna che attraversa il limite per l’ultima volta, una roots song di forte impatto e fascino o di
Lawrence, di cui accennavamo all’inizio, una splendida ballata.
Il disco scorre via senza intoppi dalla sempliciotta
In Oklahoma, una canzone che la band ha suonato dal vivo nell’estate del 2007 ed è una piccola storia dell’Oklahoma nata anche con la collaborazione dell’amico Stoney LaRue, seguita da
Cry lonely la cover che Cody avrebbe voluto scrivere, una splendida rilettura che non stona affatto affianco a quella originale del bravissimo
Chris Knight. Interessante anche la rock ballad
Soul Agent scritta da Scott Evans e ben cantata da Jeremy Plato. Altre due belle canzoni sono
Walls to Climb e
The years, contraddistinte dall’amornica nel classico stile alla Cody: quest’ultima è una riflessiona sulla sua infanzia tra Texas e Oklahoma: “
this is probably the most personal song i’ve ever written…. 100% of this song is true.”
La re-incisione di
Jenny farà felici i suoi fan, cantata da quel lontano 1998 data del loro disco d’esordio mentre
I believe you, l’altra cover cantata nel lontano 96 da Todd Snider, ripresa da Canada è fatta per diventare immediatamente una radio song. Chiude
NYCG, musicalmente sembra appartenere a Garage in stile
Fighting for scritta con Mike McClure, è una quelle di canzoni che ha la forza nella sua semplicità disarmante e ti cattura immediatamente.
Right Path è la bonus track: è acustica, semplice e piena di ispirazione.
Mission California non deluderà i fan di questa grande band. Un altro tassello alla loro ottima discografia, oramai lunga 13 anni ma sempre piena di sorprese. Rock on guys…