ERIC STUART BAND (In the Country of Kings)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  18/11/2007
    

Eric Stuart, originario di Brooklyn, è sulla breccia da quasi quindici anni. Ha esordito, discograficamente parlando, nel 1996 con l'album Curiosity, ma stava in giro già sin dall'inizio degli anni novanta. Rocker classico, con influenze roots, Stuart mette tra le sue principali fonti di ispirazione Bruce Springsteen, Johnny Cash e John Fogerty.
Come potete capire siamo in un ambito rock-roots di quelli che piacciono a noi. Un classico suono Americana, ma con una predilezione per le ballate rock elettriche (il piano in Blind Trust sembra suonato da Roy Bittan). Infatti Stuart scrive bene ed ha una buona voce, non imita nessuno e cerca di mettere nero su bianco sempre qualche cosa di personale. Dopo Curiosity, pubblica in EP nel 1997, Picture Perfect World.
Poi incontra Peter Frampton che si infervora per lui e gli produce un nuovo lavoro, sempre un EP: Eric Stuart esce nel 1998. L'amicizia con Frampton è un piccolo trampolino di lancio e Stuart apre per gente come Lynyrd Skynryd, Ringo Starr e Jethro Tull. Non è certo un viatico per il successo ma è comunque un bel biglietto di presentazione. Continua ad incidere, e migliora volta per volta il suo stile. Blue, Dressed in Black è del 2000, mentre BombShelIShocked esce nel 2003. Ma è con In the Country of Kings, il suo lavoro più completo e riuscito, che Stuart sfonda.
Firma un contratto a livello nazionale e mette a punto una manciata di canzoni ricche di riferimenti, a cavallo tra rock, country e pop, con influenze classiche. E, non a caso nel disco suonano musicisti di nome: da Louis Cortelezzi a Phil Nix, Kevin Merritt, Larry Campbell, Jim Malone etc. Il resto tocca alle canzoni, belle e ben costruite, con il senso della melodia insito nel pentagramma.
Canzoni che rispondo a titoli come The Bottom Line, Blind Man, Paint The Town Tonight, The Last Word, Is it True?, State of Mind, Shut You Up, Blind Trust etc. Eric Stuart è un rocker onesto e sincero, uno di quelli di cui si sta perdendo lo stampo: ma con canzoni di questa qualità e credenziali come le sue, possiamo ben sperare per il proseguo di una carriera sempre al servizio della vera musica.