WAYNE HUBBARD BAND (Wayne Hubbard Band)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  19/10/2007
    

Arriva nel mio lettore un cd che ha scalato in breve tempo le charts della Texas Country Music e visto i loro artefici solcare i più importanti palchi in giro per la terra della stella solitaria. Sto parlando della Wayne Hubbard Band, qui al loro esordio: una band che mischia con estrema efficacia ad un buon songwriting, un energico country roots.
Il leader Wayne Hubbard (voce e chitarra acustica) insieme a Kris Pierce basso e cori, nell’estate del 2005 decisero di unire la loro passione musicale ed iniziare a suonare nei locali in giro per il Texas. Nell’autunno del 2006, Mike Dumoit alla batteria, diventò membro permanente a sancire il salto di qualità nelle prospettive di Wayne. Questo disco è stato inciso nell’aprile di quest’anno dopo una miriade di spettacoli live aprendo gli show di gente come Roger Creager, della Randy Rogers Band, di Billy Joe Shaver, Jason Boland, Wade Bowen e Stoney LaRue. Il ragazzo ha la stoffa e il suono si divide tra brani decisamente energici a ballate piene di melodia che ricordano Guy Clark e Chris Knight.
Al motto di “Songwriter Driver, Country Roots Rock” , il disco passa dalla trascinante 1300 Miles, che sulla voce solida di Wayne mostra tutto il fascino e le capacità della band. Le chitarre elettriche incidono che una meraviglia, la batteria presente quanto basta e poi la canzone è davvero bella. Il talento lo si vede anche nella scelta dell’immancabile cover per un disco d’esordio, che sceglie la scoppiettante Whiskey and Women dell’amico Jackson Taylor, che dal vivo farà la sua bella figura o nelle ballate: da quella più mossa Lonely without you, accompagnata dalla chitarra di Eric Smith a isole acustiche, Never coming home su tutte, piccolo gioiellino, o in City Sounds dal refrain che ti entra subito in testa, ad Amanda’s Waltz, dal caldo suono che dettano le chitarre acustica/elettrica. Tutte belle canzoni.
Il ragazzo ha qualità da vendere, e non mancano certo le spruzzate più ruspanti e texane con tanto di violino, Good Name, o quelle più country-roots come nella trascinante, e il titolo parla da solo, Sex drugs & rock and roll ma Wayne predilige le ballate mai ripetitive e senza cedimenti sia nel suono, sempre ben sostenuto dalla sua voce e alle chitarre acustiche ed elettriche a fargli compagnia, che nei testi e ne vengono fuori piccole gemme, splendida Outlaw ways, o come Guy like me, Driving Around e Idiots che chiudono un esordio molto positivo.