DWIGHT YOAKAM (Dwight Sings Buck)
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  Recensione del  19/10/2007
    

Non è un mistero che Dwight Yoakam sia sempre stato un fan di Buck Owens. Anzi è nato e cresciuto a pane e Buck Owens, tanto che, quando ha iniziato a fare musica negli anni ottanta, il suo suono veniva spesso avvicinato a quello di Owens. Il padre del Bakersfield sound, la risposta californiana allo strapotere del country di Nashville, aveva inventato qualche cosa: aveva messo più chitarre elettriche nel country ed aveva anche preso sonorità rock and roll per dare più corpo al tutto. Owens ebbe il suo periodo di maggior popolarità tra il 1956 ed il 1967, incidendo diversi LP e arrivando ben 11 volte nei top cinque ed addirittura otto volte al primo posto delle classifiche dei singoli. I suoi brani più noti, i numeri uno, sono stati Act Naturally, My Heart Skips A Beat I Don't Care (Just As Long As You Love Me), Only You (Can Break My Heart), Love's Gonna Live Here, Your Tender Loving Care, Think of Me, Together Again.
Dwight non aveva mai inciso canzoni di Buck, almeno sino a qualche mese fa, anche se era il numero uno per lui: le aveva suonate dal vivo, qualche volta, ma mai in studio. Non le aveva mai incise perchè Buck era vivo e le suonava lui e molto bene, come le aveva suonate in modo splendido sui suoi dischi. Ma quando, il 25 Marzo 2006, Dwight riceve la triste notizia della dipartita del suo amico (si erano conosciuti nel 1987 ed erano diventati quasi inseparabili, anzi Dwight aveva incoraggiato Buck a tornare on the road ed a suonare di nuovo), Yoakam ha pensato che l'unico modo che aveva per onorarlo adeguatamente era quello di registrate un disco in sua memoria.
Un disco di canzoni di Buck. E così ha fatto. Ha portato in studio la sua road band (Eddie Perez, chitarra, Josh Grange, pedal steel, Kevin Smith, basso, Mitch Marine, bat teria) ed in poco meno di una settimana hanno registrato il disco: Eddie Perez è un grande fan di Don Rich, il chitarrista di Buck Owens e leader dei Buckaroos, e, sia in studio che dal vivo, è solito suonare allo stesso modo, cercando di ripetere gli assoli di Rich, mentre Mitch Marine sa più o meno a memoria una trentina di canzoni di Buck. Così non è stato difficile registrare le 15 canzoni che conpongono il disco.
Ci sono i classici di Owens: Together Again, Act Naturally, My Heart Skips A Beat, Only You, Foolin' Around, Close Up The Honky Tonks, Under Your Spell Again e via discorrendo. E poi Dwight ha la voce adatta, con quel misto di acuto e di gorgheggio che era un po' il marchio di fabbrica di Owens, anzi è ancora meglio in certe inflessioni.. Un suono elettrico, ma i Buckaroos lo erano, ed una serie di canzoni semplicemente perfette che, rivedute nel 2007, mostrano di essere assolutamente attuali. Dall'arcinota Act Naturally (vi ricordate di Ringo Starr ????), cantata con grande cuore, alla tenera Together Again, alla brillante Close Up The Honky Tonks, un manifesto dell'honky tonk sound (era anche nel repertorio di Flying Burrito Brothers), alla torrida My Heart Skips A Beat.
Poi ci sono gemme come Down On The Corner Of Love, che mischia country ed una forte dose di romanticismo, o la turgida Your Tender Loving Care, senza dimenticare Under Your Spell Again e la romantica Love's Gonna Live Here. Un disco che si ascoltata tutto d'un fiato e che ci riavvicina al vero country, come non accadeva da tempo, dal disco di Porter Wagoner. Ma Porter è uno della generazione di Owens.
Prendiamo Together Again, una delle più famose canzoni di Buck, dove il tremolo guitar di Perez richiama il suono di Rich, mentre il piano di Skip Edwards mette le note giuste al posto giusto e la voce di Dwight compie il miracolo di farci tornare indietro di quaranta e passa anni e ci regala una performance magica, piena di anima, con la canzone che assurge quasi a brano gospel. Oppure la già citata Close Up The Honky Tonks, dove le percussioni di Bobby Hall danno un tono differente, e la canzone assume una struttura molto personalizzata. 0, ancora, I Don't Care (Just As Long As You Love Me) che ha un intermezzo di chitarra beatleasiano (i Beatles erano fans di Owens), ed una parte vocale da urlo e Foolin' Around che brilla per il lavoro di percussioni di Marine.
Insomma Dwight ha dato un tocco suo a del materiale che era già perfetto, ha cercato di personalizzare le canzoni senza per altro stravolgerle, rimanendo ancorato al suono di Bakersfield. Il modo migliore per ricordare un grande amico ed uno straordinario musicista, Buck Owens.