DAVE GLEASON’S WASTED DAYS (Just Fall To Pieces)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  12/04/2008
    

Tornano le “giornate sprecate” e il California country-rock di Dave Gleason, festaiolo e irriverente come sempre, benedetto da Gram Parsons e con un songwriting sempre immerso tra gli spiriti degli outlaw texani e delle chitarre. Formatisi nel 2000, Gleason prosegue nel suo viaggio e Just Fall to Pieces, terzo prodotto da studio, è uno di quei dischetti che ti sorridono nota dopo nota, canzone dopo canzone, tra l’amore per il country e per quei territori aridi dove le birra sono sempre belle ghiacciate (qui calza a pennello quel gioiellino di Rusty Ol Halo).
13 brani tra mix di honky-tonk, country maledettamente suggestivi (Neon Rose e Couldnt Give you Anything), lacrime alcoliche (The Good’s Been Gone e Since You Went Away), pesanti carichi di angoscia esistenziale (Take your Memory Too), sentiti omaggi ai Beatles che si delineano nei versi della ispirata e piacevole title-track, composizioni alla Parsons in onore dei giorni migliori dei Burrito Brothers (Look at the Way you’ve Become), poi non manca certo un brano strumentale anni ’50 (Campin with a Cat) che se proprio lo vogliamo dire, sembra stato scritto da un ubriaco nel cuore della notte, ma dannatamente accattivante.
Ma la vera essenza, il vero spirito di Just Fall to Pieces è quel bakersfield sound alla Owens (Train of Blue) o quello rocckato di Dwight Yoakam (sentire Right Back to Your Heart che si avvicina degnamente ai fasti del maestro): qui si respira una nuova aria, sembrano più fresche e hanno una visione più ampia, e poi nell’ultima traccia del disco Wildfire (In Your Eyes) Gleason va ad abbracciare l’influenza dei Poco per un gran canzone. Se tutto ciò ancora non basta, allora sarà impossibile restare distaccati davanti alla bellezza che sprigiona una canzone come (Wine) Take Away my Mind, grande, grandissima musica dall’inizio alla fine, tra fisa, messico ed eleganti soli acustici. Da sola vale il disco.
Resta solo da nominare lo stuolo di musicisti che lo circondano: da Mike Therieau al basso e voce, Pat Johnson alla chitarra e voce e John Kent alla batteria, poi alcune collaborazioni dai chitarristi Albert lee & Jim Capolongo, alla pedal steel con Joe Goldmark e alle tastiere con Dan Eisenberg. Ben tornato Dave…