GREG TROOPER (Floating)
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  Recensione del  31/03/2004
    

A Novembre è stato pubblicato un live di Greg Trooper, Between a House and a Hard Place Live at Pine Hill Farm, che viene venduto solo via internet. È un peccato che sia difficile da reperire, perché si tratta di un bel live, molto intimo, acustico, in cui Greg si esibisce con la chitarra acustica accompagnato in alcuni brani da Michael McAdam al mandolino e alla chitarra elettrica o acustica, oltre che alle voci. Quello di Pine Hill è un living room show, ovvero uno show tenuto appunto nel soggiorno di questa fattoria, usanza a quanto pare diffusa in Usa. E l'atmosfera conviviale si coglie appieno nel CD, con Trapper ottimo intrattenitore e il pubblico che ride di gusto alle sue battute.
Brani come We Want Dance, Hannah's Dreams o Carmelita, di Warren Zevon, sono affascinanti. Un CD che vale la pena cercare. E dopo questa parentesi riflessiva, Greg Trooper si appresta a pubblicare Floating, suo nuovo album di studio. Uscito verso la metà di aprile, Floating rappresenta l'esordio di Trooper per la Sugar Hill, etichetta fra le più rappresentative della nostra musica. Prodotto da Phil Madeira, già alla consolle con Alison Krauss, Keb Mo, Julie Miller, il CD si presenta coerente con la produzione di Trooper, ma ancor più sfaccettato e ricco, con un feeling estremo e con il folk che si alterna e si fonde a uno scintillante rock, che sia roll o che sia roots o, perché no?, soul; il tutto colorato da organo, fisarmonica, mandolino, oltre che da chitarre e una sezione ritma secca e precisa. Un album che conferma la qualità del songwriting di Greg Trooper, invidiato, come confessa lui stesso nell'ironica presentazione sul libretto del cd, da un tal Steve Earle.
The Road so Long è un inizio coinvolgente, una ballata di sicura presa. Un testo accorato e particolarmente spirituale, quasi una preghiera meravigliosamente sottolineata dalla melodia, con l'organo, suonato da Phil Madeira, che regala atmosfere gospel al brano ("...My body's so weary\I got to move just the same\God it's so lonely\Why'd you leave me this way..."). When my Tears Break Through, che vede Buddy Miller alla chitarra acustica, è un'incantevole canzone d'amore, la presa di coscienza di cosa realmente è importante nella propria vita.
Lucky that Way è un'avventurosa storia di redenzione, acustica, con il violino e il mandolino suonati da Jake Armerding. Una canzone che sembra un film. Protagonista della title track è un vecchio fiume che, come la vita, è testimone e custode di bei ricordi e tremende tragedie ("...No one, knows the things i've done\ only you old river and you'll carry them safe to the sea"). La vivida immagine poetica è racchiusa in una melodia struggente, con la voce carezzevole di Claire Mullally al controcanto e il violino magicamente intrecciato all'organo. Uno dei punti più alti dell'album.
Una batteria secca, quasi rockabilly, introduce con l'organo Hummingbird, scatenata e che farà la sua bella figura onstage. Apology mi piace molto. Una soul ballad, con l'organo a tramare una sottile rete sonora per la melodia. Ammaliante. From Only You, dolce e sfolgorante brano roots, vede l'acustica di Trooper duettare con la fisarmonica di Madeira. Rose, With You è la canzone d'amore che vorremmo dedicare alla nostra amata. Immagini delicate ("You are the melody\ in my head constantly\ Clear and true...") unite ad una melodia seducente ne fanno un piccolo classico. December Skies è la ballata che vorrebbe scrivere Tom Petty.
Le chitarre che esplodono dopo le prime due strofe sono una scarica di adrenalina, che ci accompagna fino al termine del brano. Strumentazione minima, la fisa di Madeira, il basso di Dave Jacques, l'acustica di Greg, ma soprattutto la deliziosa voce di Maura O'Connell caratterizzano la delicata Inisheer, dedicata alla più piccola delle isole Aran, in Irlanda, di cui la canzone fa assaporare gli umori. Muhammad Ali è una delle canzoni di Greg Trooper invidiate da Steve Earle. E ne ha di motivi. Una musicalità splendida, con un'atmosfera avvolgente che esplode potente ma controllata a metà canzone, con le fucilate della batteria di Dennis Holt, la chitarra elettrica che si intreccia all'acustica e alla chitarra ambient di Derri Daughtery, l'organo sognante a raccontare la storia di un uomo che ha insegnato a tanti la dignità e l'orgoglio, oltre che l'amore ("...I'm the greatest he said with a grin\but he was talking about you\not about him..."). Epica, possente. The Lasting Kind chiude con grazia un ed impregnato di vitalità, che lascia un segno in chi lo ascolta.
Greg Trooper fa della grande musica, gli sgorga dall'anima. Non vende illusioni, non nasconde le amarezze, ma parla d'amore, di speranza. "When we loose our way\and don't know where we stand \Hold on another day\And let the faith lend a hand" (da The Lasting Kind).