SON VOLT (The Search)
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  Recensione del  16/04/2007
    

Con un titolo che alla luce dei fatti suona come una dichiarazione d'intenti, The Search è il nuovo lavoro di studio dei Son Volt, il secondo realizzato dopo la tanto attesa reunion di qualche anno fa. La ricerca di nuovi suoni ed orizzonti melodici sembra infatti ispirare non solo i contenuti del nuovo disco, ma l'intero percorso artistico di Jay Farrar a partire dal momento in cui lo splendido Wide Swing Tremolo chiudeva momentaneamente l'esperienza Son Volt.
Oggi, con Brad Rice alle chitarre, l'ex Canyon Derry Deborja alle tastiere, Dave Brysom alla batteria e Andrew Duplantis al basso, i Son Volt di The Search suonano come un'emanazione della personalità di Farrar: una backing band più che un vero e proprio collettivo ed anche se le direttive artistiche sono più o meno quelle di sempre, i suoni e gli arrangiamenti di The Search sembrano più vicini all'avventura solista del leader, che al polveroso alternative country della band che esordiva con Trace.
L'uso della voce e l'attacco delle chitarre è meno ruvido e disperato, il piano e l'organo riempiono gli spazi ed arrotondano le melodie ed in generale l'atmosfera è meno rurale e periferica rispetto al passato. L'approccio punk alla country music dei Son Volt prima maniera diventa in The Search un solido e vigoroso roots rock dalle connotazioni mainstream, che acquista malinconiche sfumature americana in intense ballate come Methamphetamine; si colora di inedite variazioni melodiche in brani come The Picture, vestita a festa dall'accompagnamento soul di una sezione fiati o esplode nell'urlo garage delle chitarre di Automatic Society.
Lavoro comunque solido e musicalmente brillante, The Search evidenzia le intenzioni del titolo in curiose soluzioni melodiche come l'iniziale Slow Hearse, onirica ballata pianistica sospesa tra riverberi chitarristici e strati di tastiere, che suona un po' come un'outtake di Sgt. Pepper, come le curiose alchimie di Underground Dream, un lamento country con un bizzarro arrangiamento d'archi; o le traiettorie psichedeliche delle chitarre di Circadian Rhythm.
La musica di Farrar rimane splendida ed affascinante quando lascia trapelare l'aria della periferia, la poesia della strada e l'epica delle praterie negli intrecci elettroacustici e nella vocalità timida e malinconica di Methamphetamine; nel toccante duetto con la brava Shannon McNally di Highways and cigarettes, nelle distese trame country rock di Beacon Soul o nei taglienti riff di Action. Alternando ballate intime e dolenti come la pianistica Adrenaline and Heresy a nervosi rock 'n' roll come Satellite, The Search segna la definitiva maturazione del fenomeno alternative country verso atmosfere musicalmente più elaborate e compiute, o forse soltanto meno acerbe e prevedibili.