WILCO (Sky Blue Sky)
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  Recensione del  16/04/2007
    

Questo album esce il 15 Maggio ma, vista l'importanza della band diamo subito un commento a caldo. Sono stati gli stessi Wilco che hanno messo on line dal loro sito, in streaming, Sky Blue Sky, lo scorso 11 Marzo, permettendo così l'ascolto completo a chiunque volesse. Un disco interlocutorio, a metà tra passato e presente.
Potrebbe essere il seguito di Summerteeth, ma è molto meno pop e lezioso, torna un poco alle radici, cioè ad AM e Being There e, al tempo stesso, propone accenni ai due dischi più recenti, Yankee Hotel Foxtrot e Ghost is Born. Tweedy cura molto di più la forma canzone, lascia perdere gli sperimentalismi e porta a termine un disco gradevole, abbastanza intimista, poco chiassoso. Non ci sono lunghe parti strumentali, ma oasi coinvolgenti, quasi rilassate, con la voce solista abbastanza tremula, talvolta volutamente insicura.
Sky Blue Sky è quindi piacevole e riesce a catturare l'ascoltatore: ci sono addirittura dei brani, Please be Patient With Me, Sky Blue Sky e What A Light, che starebbero a pennello in un disco di classico suono Americana. Sembra che Jeff voglia tornare un pò indietro, dando più anima alle sue canzoni, rendendole più dirette, lasciando da parte certe elucubrazioni del passato. Una svolta abbastanza decisa verso una forma musicale più legata alle radici, senza per questo dire che Sky Blue Sky sia un disco country o folk.
Il suono rimane rock, ma il cesello della chitarra di Nels Cline è decisivo. Se John Stirratt al basso tiene il suono legato a schemi classici, le percussioni di Glenn Kotche sono sempre innovative, come le tastiere di Pai Sansone e il polistrumentismo di Mikael Jorgensen. Sky Blue Sky è un disco volutamente più semplice e discorsivo come mostra, ad esempio, Walkin' dove gli spunti di chitarra hanno la stessa importanza delle liriche. Canzone disincantata, dal ritornello decisamente orecchiabile e dalla melodia abbastanza retro, fa un pò a pugni con le recenti prove della band. Ma andiamo con ordine. Either Way, intro di chitarra, piano e batteria appena accennata.
Classica ballata con testo che parla di un rapporto tra due persone, quasi un monologo del protagonista che cerca di rimanere sé stesso malgrado la relazione. La ballata viene spolverata con un pò di archi, mentre Cline lavora molto bene con la chitarra. You Are My Face è sempre una ballata soffice, con intro morbido, chitarra e piano ancora in evidenza, Tweedy si fa doppiare la voce e la canzone sembra un brano folk. Impossible Germany è il classico brano che sta tra passato e presente.
Sempre chitarra all'inizio, sempre quella voce incerta, poi la canzone prende corpo, si libera da certi orpelli e diventa un brano molto solido. La parte finale, strumentale, è splendida: Cline lavora molto bene alla chitarra ed inventa una serie di assoli da brivido.
Il disco cresce. Sky Blue Sky è giustamente la canzone che da il titolo. Una ballata molto rilassata, quasi country, con andamento fluido, voce sospesa ed una serie di suoni dietro a Tweedy. Tastiere, slide guitar elettrificata, Kotche che lavora di spazzole e Jeff che canta ‘With The Sky Blue Sky/Doesn't Seem So Bad To Me Now/Why Didn't/I Should Be Satisfied/I Survived It's Good Enough For Now’. Side With The Seeds è sempre lenta, la voce è più intensa, più decisa, ed il piano ricama note sul fondo: una ballata piena di anima che da tono alla raccolta. Shake it Off inizia sempre lenta e lascia uscire le note una dopo l'altra.
Tweedy torna a cantare in modo sofferto e la canzone stenta, poi Cline comincia a lavorare sodo con la chitarra ed il brano cambia volto, diventando leggermente più sperimentale. Please Be Patient With Me è una semplice canzone d'amore che richiama molto i primi dischi dei Wilco. Here it Here inizia molto bene con piano e chitarra, il suono è caldo.
Jeff aveva anticipato questa canzone nel suo tour da solo, ci sono richiami al suono anni settanta, inflessioni di John Lennon ma, paragoni a parte, la canzone convince per forza intrinseca ed intensità Leave Me(Like You Found Me) ripete il cliché di altre canzoni: bel piano, voce in evidenza, ma la melodia tiene e la ballata è decisamente gradevole Walkin' è divertente, ma mi sembra abbastanza fine a sé stessa, anche se Cline fa un lavoro egregio. Di ben altra pasta è What Light, a mio parere la migliore del disco, superiore anche alla title track.
È una ballata roots, con influenze folk e country, una steel guitar dietro alla voce ed una melodia di fondo molto suggestiva. Era da tempo che i Wilco non facevano una canzone di questo spessore. Chiude On and On and On, in modo dolce e soddisfacente. Brano volutamente ripetitivo, dal suono un po’ ciclico, che però riesce ad ammaliare l'ascoltatore. Un disco gentile, interiore, che conferma Jeff Tweedy autore di primo piano ed i Wilco una delle band più creative della scena musicale attuale.