TISHAMINGO (The Point)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  25/03/2007
    

I Tishamingo, un quartetto della Florida da tempo spostatosi ad Athens, sono una delle nuove southern band più seguite nella nostra penisola. Ed un pò del merito è nostro, visto che ne abbiamo sempre parlato, che abbiamo divulgato la loro musica sin dall'esordio del 2004. Un quartetto formato da Cameron Williams, Jess Franklin, Chuck Thomas e Richard Proctor. Non hanno particolari qualità, hanno un suono solido, belle chitarre e buone voci.
Il disco d'esordio (Tishamingo, 2004), brillante, faceva presagire qualche cosa di più. Wear'n' Tear (2005) ha confermato il loro status di piccola band culto e The Point segue la stessa linea. Dopo un esordio con molte promesse la band si è adagiata su un suono piuttosto standard. Ma le chitarre (Williams e Franklin) sono brillanti e la musica onesta e di qualità. Niente sorprese quindi, ma sano rock venato di Sud ed una bella cover di Chest Fever di The Band. Con la fame che c'è da noi di southern rock, una band come i Tishamingo ha sicuramente il suo pezzetto di cielo da occupare e lo fa in modo onorevole. The Point, come dicevo, non mostra alcuna novità: solo rock, chitarristico e senza fronzoli.
È quello che si aspettano i fans di questa musica, sempre pronti a trovare una nuova occasione per sognare la bandiera del Sud. Ed i Tishamingo, in questo senso, sono perfetti. Il disco è molto uniforme e, a parte Chest Fever (brano di The Band, riletto alla maniera sudista, è comunque una idea), ci sono alcune canzoni oltre la norma (Travet On e, soprattutto, Tennessee e Walkin' Shoes, a mio parere le migliori del lotto). Il resto è uniforme, ma per palati abbastanza grezzi. Brani come Get On Back, Are We Rollin', Mitchell, This Time, Hard Fall e Devil's Love Song sono decisamente già sentiti. Ci sono elementi blues, rock e southern rock, e questo da forza e dignità ad una band che cerca di sopravvivere facendo musica di stampo classico. Ci vorrebbe qualche canzone sopra la media. Magari la prossima volta.