MARAH (Sooner or Later in Spain)
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  Recensione del  25/03/2007
    

Il giorno che qualcuno, un produttore, un amico, un altro musicista, riuscirà a convogliare in un disco le straripanti energie che i Marah spendono dal vivo, avremo quel capolavoro che stiamo aspettando da una rock'n'roll band dai tempi di Boston, Mass. dei Del Fuegos. I Marah ci sono andati molto vicini con Kids In Philly (che non a caso offre i punti cardini del concerto) e fatte le dovute differenze, c'è più di un assonanza tra le due storie: lo stesso amore per la propria città, il grande calore, un songwriting non banale (se ne è accorto anche Nick Hornby) e due fratelli che occupano alla pari il centro del palco.
I Marah sono più eccentrici e caotici, e questo si sapeva, ma dal vivo, come abbiamo riportato a suo tempo, sono uno tsunami del rock'n'roll. Non c'è niente che vada per il verso giusto: la leadership è divisa tra i due fratelli Bielanko, ma è tutt'altro che chiara; gli strumenti passano di mano con una certa frequenza, il caos regna sovrano come se fossero gli eredi dei Replacements (con l'aggiunta di una terza chitarra il suono va in quella direzione lì) eppure c'è un'energia grezza, immediata che sgorga dai loro show. Già circolato tra in fans in versione bootleg, Sooner Or Later In Spain, composto da un DVD e un disco (piuttosto breve a dire la verità) è al momento, la miglior testimonianza dal vivo dei Marah.
Il DVD riporta per intero uno show spagnolo ed è una travolgente performance rock'n'roll. Si comincia ancora prima del concerto con i Marah che intonano Amazing Grace dietro le quinte e poi la partenza è al fulmicotone con una versione esplosiva di It's Only The Money, Tirone, una delle canzoni centrali di Kids In Philly. L'aggiunta di un terzo chitarrista (insieme ai fratelli Bielanko) fornisce la prima linea del concerto di una guitar army di primissima qualità e sposta il sound in una chiave più rock'n'roll, elettrica e dura e così succede in Barstool Boys, Nighttime, Round Eye Blues o in The Demon Of White Sadness, Stones che più Stones non si può. Spettacolare, per quanto del tutto "personalizzata" in chiave Marah, la loro versione di On The Road Again di Willie Nelson, divertentissima Pizzeria e poi via con un finale devastante con Point Breeze, Head On, Freedom Parke un'interminabile History Of Where Someone Has Been Killed con Serge Bielanko scatenato all'armonica.
I Marah sudano letteralmente l'anima e i fratelli Bielanko hanno tutto un loro savoir faire nel gestirsi uno show nello show, però le riprese sono un po' statiche e non di rado anche di una qualità quasi artigianale. È la storia della vita dei Marah, fino ad oggi: grande cuore, ma che avrebbe bisogno il giusto sbocco, ma, siccome sono questo ed altro, ecco che infilano negli extra di Sooner Or Later In Spain cinque brani che riportano il loro lato più folkie e bizzarro, in concerti tra New York, Pittsburgh, Chicago e Londra dove si ritrovano impegnati in un reading con Nick Hornby che finisce in Debris, uno dei cavalli di battaglia dei Faces, che la dice lunga sui riferimenti umani e culturali dei Marah.
Con il disco allegato si torna all'aria elettrica di Sooner Or Later In Spain: sono sette canzoni dal vivo (tratte da un show "in casa", a Philadelphia). Tutte quante, a parte Fever, si trovano anche nel DVD che nell'insieme è confuso, generoso, caotico, divertente proprio come sono i Marah.