AIMEE MANN (One More Drifter In The Snow)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  18/12/2006
    

Noi amanti del Natale apprezziamo con il giusto consenso la saggia abitudine anglosassone di festeggiare il Natale non solo sulle tavole domestiche o nei pressi degli alberi drappeggiati a festa ma anche nei negozi di dischi. Infatti in questo periodo dell'anno che ci porta alle Feste, i negozi anglosassoni di supporti fonografici sono ricchi di strenne musicali. Alla celebrazione del Natale, si aggrega anche un'artista che sembrerebbe lontana dalle tentazioni celebrative: Aimee Mann.
La bionda Aimee dal fascino freddo, è conosciuta nel mondo musicale per la sua appartenenza ai Till Tuesday (bel nome per un gruppo), una band, nata più di vent'anni fa, in grado di combinare ballate folk-rock, alla REM per intenderci, con sane irrorazioni ritmiche. La band, molto nota nell'area di Boston, non lascia un segno imperituro nella galassia musicale allora Aimee decide di cambiare rotta, si stacca dal gruppo e inizia a comporre canzoni che porterà in giro per l'America. Dotata di una bellezza mozzafiato - se vi piacciono le ragazze bionde, alte, magre etc. - Aimee inizia a crearsi un'entourage di fedeli appassionati, tra cui, con innegabile fiuto, alcuni responsabili della Geffen, che infatti le fanno firmare un contratto discografico. Nel 1999 alcune sue canzoni vengono scelte per un film - Magnolia - lontani dai fasti hollywoodiani e quindi si presume con poco o nullo appeal commerciale.
Errore. Il film, diretto da Paul Thomas Anderson, vince l'Orso d'Oro al Festival di Berlino e diventa in breve un film di culto. Aimee Mann, amica del regista e forse sua musa ispiratrice, sale alla ribalta: la stupenda ballata Save me diventa un hit internazionale. Oggi, molta acqua è passata sotto i ponti, la ragazza emana sempre un fascino arcano (se vi piacciono le ragazze bionde, alte etc.) ed ha dimostrato grande personalità, salutando le major quando non le garantivano una completa libertà sul lavoro - oggi incide per l'indipendente SuperEgo (bel nome per una label discografica) e può permettersi così di incidere un disco dedicato al Natale.
E allora, mentre fuori cade la neve, ascoltatevi queste incisioni di Aimee: stupenda l'introduttiva Whatever happened to Christmas in cui la cantante mentre sussurra la sua dolce melanconia, riscalda i cuori degli ascoltatori. Come spesso accade in queste operazioni, la nostalgia gioca un ruolo primario e allora ecco le riproposizioni di White Christmas e della toccante I'll be home for Christmas un brano del 1943, ancora in epoca bellica quindi, un successo di Bing Crosby. Nella lista delle canzoni qui riproposte troviamo inoltre You are a mean Mr Grinch, destinata ad un pubblico giovanile e la sontuosa The Christmas Song (the chesnut roasting on open fire) che qualcuno conoscerà nella versione di Nat King Cole.
Un buon album natalizio, retto principalmente sulla tonalità calda e ammaliante della dolce Aimee. In copertina l'artista è ritratta tra le corna di una renna: nei Paesi latini questa immagine ha un significato che gli anglosassoni ignorano e forse è bene che continuino a farlo. Da ascoltare mentre le castagne cuociono sul falò, come il sottotitolo di The Christmas Song.