JOHNNY CASH (At San Quentin)
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  Recensione del  18/12/2006
    

This is the quintessential Johnny Cash Live album.Non è una frase mia, ormai è un dato di fatto. Infatti il disco dal vivo, registrato nella prigione di San Quentin il 24 Febbraio 1969, è unanimemente riconosciuto come il miglior disco dal vivo di Johnny Cash, ed un uno degli album live più belli di sempre. Cash, che già aveva registrato un disco in una prigione, At Folsom Prison, inciso nel Gennnaio 1968 (dello stesso livello di eccellenza), qui raggiunge il top: grazie ad una band formidabile che fa rendere al massimo il boom chicka boom (mai vitale come in questa serata) e grazie anche agli ospiti, Carl Perkins e la moglie June Carter su tutti.
Ma, ora vi chiederete come mai molti di noi hanno già questo concerto di Johnny Cash registrato a San Quentin in una edizione recente che, come sottotilo, porta la dicitura: The Complete Concert. Se quello era il concerto completo, questo cosa contiene in più? Beh, una spiegazione c'è anche se, e qui mi ripeto, penso sarebbe meglio fare le edizioni complete quando si ristampa e si rimasterizza la prima volta. Non farlo in due o tre madate: chi ha già le versioni precedenti si incazza, e di brutto. Dicevo che una spiegazione c'è: quella era la performance completa (quasi) di Cash, qui c'è il concerto completo, con Carl Perkins, June Carter Cash, Carter Family e The Statler Brothers.
E ci sono anche quattro canzoni di Cash che non c'erano sulla edizione "completa" pubblicata nel 2000. Avevano lasciato fuori un brano come Orange Blossom Special, una versione da brividi, ritmata come un treno con Cash che soffia nell'armonica come un mantice. Certo, il concerto completo fa più scena, è più bello, si gusta ancora di più. E poi, come bonus, c'è un DVD: Johnny Cash In San Quentin. Il DVD contiene il filmato di Granada TV, un documentario con spezzoni del concerto, mandato in onda dalla televisione inglese nel 1969 (visto che si vedevano gli inglesi in quei tempi, in televisione?): Cash che arriva nella prigione con June Carter, scene del backstage, il concerto, interviste con prigionieri e secondini. Un documento storico di grande valore, non di grande qualità video, ma più che accettabile: indubbiamente si tratta di un reperto storico che ben pochi hanno visto al tempo, sopratutto in Italia (ricordo che la televisione svizzera italiana, lo aveva mandato in onda).
Mentre il concerto vero e proprio, quasi due ore, si svolge sui due CD. Una serata formidabile con Johnny in forma smagliante e con i partners che danno il meglio di sé, intervallando la sua esibizione. Se gli Statler Brothers sono un pò ammuffiti, Carl Perkins fa lezione di sano rock and roll ed esegue brani come Blue Suede Shoes, Restless e The Outside Looking In. La Carter Family, con June Carter ma anche la grande Mother Maybelle (unica superstite del trio storico degli anni trenta), interpreta gemme folk come The Last Thing on My Mind (di Tom Paxton), Wildwood Flower, Break My Mind, e Ring of Fire con The Man in Black. Johnny è debordante, in serata di grazia, canta con voce intensa e intrattiene i detenuti in modo spiritoso.
Esegue i suoi cavalli di battaglia da Wanted Man a Big River, I Still Miss Someone, I Walk The Line, una straordinaria The Long Black Veil, I Don't Know Where I'm Bound, Starkville CityJail, la spiritosa Blistered, due versioni, una più bella dell'altra, di San Quentin, Jackson e Darling Companion con June Carter (quest'ultima è di John B. Sebastian). E, ancora, A Boy Named Sue (numero uno nelle classifiche Usa di quell'anno), canzone spiritosa, piena di doppi sensi: composta da Shel Silversterin. Lo stesso Silverstein la aveva data a Cash poche ore prima dello show e Johnny l'ha inventata sul palco.
Chiusura sontuosa con il gospel Peace in the Valley, Ring of Fire (con la Carter Family) e finale con tutti sul palco per cantare He Turned The Water into Wine, Daddy Sang Bass, The Old Account Was Settled Long Ago ed un medley vivace con Folsom Prison, I Walk The Line, Ring of Fire e The Rebel Johnny Yuma, che chiude la serata. A trentasei anni dalla sua data di registrazione, Johnny Cash At San Quentin rimane sempre un classico.