Atteso nuovo lavoro per i
Lost Trailers, quintetto originario della Georgia, qui al loro quarto album, anche se si erano rivelati al mondo con il loro terzo lavoro,
Welcome To The Woods, uscito un paio d'anni fa. Welcome To The Woods era un signor disco di rock venato di country, con elementi sudisti sparsi qua e là nel sound, una manciata di canzoni solide e la benedizione di una leggenda come Willie Nelson. Un disco che aveva rivelato una band giovane, ma con una sicurezza ed una personalità degne di un gruppo di veterani. E quindi con curiosità che mi sono avvicinato al loro nuovo lavoro, intitolato semplicemente
The Lost Trailers, e ho potuto constatare che i ragazzi non hanno perso lo smalto, ma hanno anzi saputo parzialmente rinnovarsi.
Il disco infatti suona meno rock e più country del suo predecessore (non conosco, confesso, i loro primi due albums), con una maggior propensione alle ballate tipicamente roots. Un disco di pura Americana, con la solita manciata di canzoni brillanti, un suono solido ed una produzione, ad opera dell'esperto Blake Chancey (Dixie Chicks e
Montgomery Gentry tra gli altri), di alto livello professionale. Il quintetto suona con padronanza degli strumenti, Ryder Lee ha una bella voce chiara e pulita, le chitarre di Strokes Nielson (l'autore principale dei brani) e Manny Medina non si tirano mai indietro, e la sezione ritmica di Jeff Potter (batteria) e Andrew Nielson (basso, ma anche pianoforte) non è certo da meno. Forse un disco meno sorprendente del precedente, ma meritevole senz'altro di non passare inosservato. Undici brani, quaranta minuti giusti giusti.
Si parte con
Call Me Crazy, primo singolo estratto ed anche una delle canzoni più riuscite: un brano di pura Americana, una rock song aperta e limpida, sullo stile di
One Time One Night dei Los Lobos, tanto per dare un'idea. Bella anche
Why Me, ballata elettro-acustica dal sound pieno e brillante, molto classica e dotata di un ritornello di immediata fruibilità,
I'm A Country Man, nonostante il titolo, è un po' più dura, e dà al suono un sapore più southern, con un tocco gospel, mentre la brillante
Summer Of Love è puro country cantautorale, quasi come se i cinque ragazzi venissero dal Texas.
Dixie Boy Special, con
David Lee Murphy ospite, è un boogie elettrico giusto a metà tra country e rock (tipo
Travis Tritt),
All This Love è invece una bella ballata nobilitata dall'organo, che profuma di Alabama e Muscle Shoals Studios.
Ancora rock-country gustoso con le solide
Hey Baby e
The Only One (entrambe hanno il pregio non comune di avere una melodia saemplice, gradevole ma non banale). Chiudono l'album in modo positivo la toccante
Tell Me, intensa e ricca di pathos, la dura e tonica
Gravy e
Simple Life, altra ballata prevalentemente acustica, decisamente riuscita. Un altro bel disco per i
Lost Trailers, un po' più "nashvilliano" del precedente, ma dalla parte giusta di Nashville. Ora mi piacerebbe vederli alla prova con un live: non deluderebbero di certo.