CROSS CANADIAN RAGWEED (Back To Tulsa)
Discografia border=Pelle

  

  Recensione del  18/12/2006
    

Terzo disco dal vivo della carriera (ed ottavo in totale, dopo l'ottimo Garage dello scorso anno) per la band di Cody Canada, che per l'occasione ritorna nel locale che li ha lanciati, il Cain's Ballroom di Tulsa. Ebbene, i Cross Canadian Ragweed (che devono il nome a tre dei quattro componenti della band: oltre a Canada, Grady Cross e Randy Ragsdale. Il quarto è il bassista Jeremy Plato) non hanno mai fatto un disco brutto, sia in studio che live, ma qui siamo su un altro pianeta. Infatti il doppio Cd (più di due ore e un quarto di durata) è un concentrato di vera musica rock, potente, elettrica, sudata e vissuta: Canada e compagni dimenticano in parte il country rock presente sui dischi di studio, e centrano il bersaglio grosso con una performance vitale e tonica, paragonabile a quella di Shooter Jennings uscita di recente.
Canada è un autore di canzoni di prima categoria, un cantante dalla notevole presenza scenica ed un chitarrista formidabile, ma gli altri tre non sono da meno (specie Ragsdale, una forza della natura dietro i tamburi), e la dimensione live si addice loro alla perfezione, soprattutto davanti ad un pubblico amico, caloroso come pochi altri. Ben ventiquattro brani, con qualche cover azzeccata qua e là, ma neppure un momento di noia: un plauso alla Universal, che una volta tanto non ha guardato solo alla cassa, ma soprattutto alla qualità. Un altro punto a favore dei CCR è che non hanno un'influenza principale, non sono derivativi (anche se adorano Young, Fogerty e Earle): fanno la loro musica, e basta. Dimebag apre il concerto, e fa subito presagire come sarà il resto della serata: grande intro di chitarra, entrata potente della sezione ritmica e melodia epica per una autentica rock song. Number ha un ritmo irresistibile, ed il pubblico inizia a farsi sentire sul serio, Lonely Girl è una splendida ballata elettrica, vibrante e ricca di pathos.
Pura americana, ma suonata alla massima potenza. Late Last Night (noto brano di Todd Snider) è un rock'n'roll furioso che fa venire giù anche le pareti di casa mia, seguita da Final Curtain, dove finalmente spunta anche una chitarra acustica. Da segnalare le belle When It All Goes Down, con caratteristiche southern, e When Will It End, duetto voce e chitarra con Stoney LaRue, coautore con Canada di diversi brani dei CCR, la dura (ma che feeling) Sister, l'acustica Daddy's At Home, dove però a cantare è Ragsdale, oltre ad una cover molto riuscita del classico di Neil Young The Needle And The Damage Done, dove Canada cerca di imitare anche il timbro vocale del toner per antonomasia. Chiude il primo Cd la bella Brooklyn Kid, elettro-acustica e folkeggiante, simile nel suo sviluppo a certe cose di Steve Earle. Il divertimento continua nella seconda parte: sentite l'intro di Cold Hearted Woman, un rock di questa qualità e potenza messe insieme non sono in molti oggi a proporlo. La splendida Jimmy And Annie (ancora con LaRue) è un country-folk elettrificato, un momento di limpida e pura bellezza, mentre Wanna Rock & Roll, di Ray Wylie Hubbard, è il centerpiece della serata: una sventagliata elettrica di oltre dieci minuti, dura e secca come una raffica di pugni in faccia, con continui assoli ed improvvisazioni che portano il pubblico in delirio.
Una vera bomba. Dopo un simile tour de force il finale è (quasi) in discesa, ma non sarebbe giusto ignorare brani come la tersa 17 (scritta con Jason Boland), la martellante (come da titolo) Hammer Down o la trascinante Alabama, rock ballad epica e fiera, con il solito grande intro di chitarra. Chiudono definitivamente il concerto la rutilante Blues For You e Lonely Feeling, di Robert Earl Keen, introdotta da Canada come uno dei brani che lo hanno convinto a diventare musicista. Un gran disco di rock'n'roll: ho già parlato troppo, ma vorrei chiudere con le parole di Canada stampate all'interno del booklet. "Questo non è un Greatest Hits record, per il semplice fatto che noi non abbiamo nessuna hit: noi abbiamo solo canzoni, quelle che ci chiedono i nostri fans!"