CHARLIE ROBISON (Bandera)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  13/01/2004
    

Charlie Robison è uno dei numerosi esponenti della cosiddetta Texas Music Revolution che hanno recentemente raggiunto diffusione e fama nazionale tramite le major di Nashville. Altri sono Pat Green, i Derailers, Robert Earl Keen. Nato dalla parte opposta del Hillcountry, a Bandera, Charlie ha alle spalle una lunga gavetta come artista locale ma soprattutto il fratello Bruce, uno dei più brillanti autori della Stella Solitaria, musicista meno portato ad esibirsi del fratello. Vita di small town, strada, avventure da roadhouse, nostalgia delle radici, un po' di orgoglio texano sono i temi delle canzoni che costituiscono ad oggi il fulcro del suo repertorio e di questo album di esordio prodotto da Lloyd Maines, Bandera. Ad assecondare il protagonista poi ci pensano una dignitosa band, essenziale ma espressiva: chitarra, basso, batteria, tastiere, steel guitar.
Non c’è bisogno di molto altro per fare buona musica in Texas. Apre le danze la spigliata country ballad Red letter day, ma in Texas ci arriviamo con le seguenti She leaves her heart at home, una splendida canzone dove la voce di Charlie è limpida e diretta con la band nelle retrovie e una ficcante chitarra acustica a confezionare una ballata struggente, e con Good neighbor, sempre sullo stesso piano, la chitarra sempre acustica è più dolce della precedente ma la canzone è una piccola gemma cantautorale che descrive la innata capacità di Charlie di scrivere ballate che lasciano il segno.
Non da meno a concludere un trittico che vale il disco, Desperate times dove il nostro dimostra che il rock si può fondere a meraviglia con il country-roots made in Texas e la canzone sale di livello man mano che la steel guitar si fa più presente e la canzone scivola via sul nostro lettore cd. Un esordio davvero folgorante e di canzoni valide il disco ne è pieno, non ultime da ricordare le ballate che sono un suo marchio di fabbrica, ascoltare Always o Only the blues.