JOE GRUSHECKY (A Good Life)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  24/11/2006
    

Joe Grushecky, insieme al fedele amico Bruce Springsteen, è stato uno dei perni fondamentali della cerchia di artisti che gravitarono intorno al mitico Stone Pony di Asbury Park, New Jersey. La fortuna però non è stata la stessa per entrambi, l’uno (il Boss) ha scalato classifiche e ricevuto grandi successi, il buon Joe invece si ritrova rocker di culto e insegnante a tempo pieno in una scuola della sua città Pittsburgh. Si considerà però un uomo fortunato come dimostra un verso della title track del suo nuovo album, A Good Life: "Daddy always told me, money don't mean everything / Consider yourself a lucky man, you got a guitar and you still can sing”.
Questo nuovo album giunge a brevissima distanza da una bella raccolta doppia di inediti e rarità e si pone sulla scia di due dei suoi più riusciti dischi degli anni novanta, ovvero American Babylon e Coming Home. Come questi due dischi, anche A Good Life vede la partecipazione di Bruce Springsteen, che presta voce e chitarra in ben quattro brani di cui tre completamente inediti. Il disco suona splendidamente, ben bilanciato tra vigorosi brani blue collar rock e ottime ballate trasmettendo sin dal primo ascolto una bella dose di good vibration. Inciso con suo fratello John e Rick Witkowsky alle chitarre, Jeff Garrison al basso, Tony Morra alla batteria e Randy Baumann all’organo, A Good Life, nasce in un atmosfera serena e rilassata come dimostra la bella foto in copertina che ritrae Grushecky mentre osserva un fiume scorrere durante una giornata di sole.
Ad aprire il disco è una tirata versione in studio di Code Of Silence in duetto con Bruce Springsteen, già apparsa in versione live sul disco bonus allegato a The Essential del Boss. Sin da subito si ha la sensazione che nonostante l’ingombrante presenza dell’amico, il rocker di Pittsbugh è in full control mantenendo ben salde le redini del disco. A conferma di ciò vale la pena segnalare l’ottima Is She The One, un bel mid tempo rock in crescendo che fa il paio con l’autobiografica Don't Forget Where You're Coming From. La già citata title-track, un country rock con lo zampino del Boss, apre il sipario alla splendida Beauty Fades che da il via ad una serie di intense ballate come Father And Son e The Other Shoe inframezzate da deviazioni rock come Searching for My Soul ancora in duetto con Bruce Springsteen.
Il finale è da brividi prima con la lunghissima e fascinosa Safe At Home poi con la versione full band del traditional Lake Pontchartrain (inserita come bonus track tributo alle vittime dell’Uragano Katrina) che chiude alla grande un ottimo disco. Il misto di emozioni, poesia e passione generato dalle canzoni di Grushecky susciterà ancora l’entusiasmo degli appassionati del blue collar rock. Ben tornato Joe…!