Blind Otis e i suoi
Lost Highway sono un gran gruppo, di quelli che è difficile trovare una esatta collocazione; un suono che corre spedito tra il rock spoglio ed efficace del John Mellencamp prima periodo e quello mai domo di Bob Seger, per una miscela di roots rock, moody pop e un tocco di blues. Tutto questo lo si può trovare ascoltando questo
Fools Parade, seconda fatica del singer e chitarrista Blind Otis che è sempre più a suo agio quando suona la chitarra in splendide e interminabile cavalcate rock.
La sua voce, poi completa l'opera che è decisamente un raggio di sole nel panorama musicale...
Dirt, ad esempio, è una di quelle canzoni in cui ritrovi l'anima di Mellencamp e degli Stones, la loro influenza è chiara e il bassista Jeff Downey provvede a sottolinearla con una solida partecipazione, senza dimenticare alle tastiere Nick Jones e alla batteria Dave Hooper. La band è a suo agio muovendosi tra brani di solido rock (
Tomato boogie) e splendide ballate (
My sweet anodyne), e abbastanza spesso il passaggio è indolore, questo perchè il materiale è di ottima qualità.
In altri casi le canzoni sembrano troppo brevi, soprattutto quando il desiderio di sentirle è così forte (
Lady strange,
Dark eyes, la meravigliosa armonia di
Roamin eyes o nell'iniziale fiammata di
Dulltown). Comunque il materiale di
Fools Parade è tutto di prim'ordine:
Guitars and cadillacs di Dwight Yoakam e
Fools lament e
Ode to Brisco sono canzoni di tutto rispetto.
65 minuti di grande musica come non se sentono in giro, da una piccola etichetta un disco che lascierà il segno nel vostro cuore.