DAVID LEE MURPHY (Gettin' Out The Good Stuff)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  30/01/2004
    

David Lee Murphy è l'emblema di quel nuovo filone della seconda parte degli anni '90 legato al country tradizionale mischiato a dosi di buon rock. Per più di dieci anni si è dannato a suonare e a promuovere la sua musica, ma non è riuscito a ottenere l'attenzione di nessun discografico finquando agli inizi degli anni '90 la sua reputazione iniziò a crescere e a diffondersi velocemente in quel di Nashville che lo portarono due anni dopo a firmare per la MCA records per una colonna sonora per il film Eight Seconds per il Luke Perry Rodeo. Out with a Bang è stato il suo album di debutto, nel 1995. Il singolo Party Crowd divenne la canzone country più gettonata dalle radio e il secondo singolo, Dust on the Bottle, trascorse due settimane al primo posto.
L'album divenne disco di platino e fu premiato come miglior debutto maschile dell'intero 1995 e con il riconoscimento dall'Academy della Country Music che lo nominò miglior voce maschile dell'anno. Gettin' Out the Good Stuff è il suo secondo album che non ha bissato il successo di vendite di quello precedente, anche se il singolo The road you leave behind è stato a lungo nelle charts country del periodo. La miscela è sempre la stessa e la qualità si mantiene su buoni livelli come testimonia il brano di apertura Every time i get around you, che è una degna country song semplice, con il rock dietro l'angolo e con la steel guitar di Paul Franklin ben rodata e in circolo. La successiva The road you leave behind, di cui si accennava in precedenza, e She's really something to see, sono invece ballate country o troppo mielose o già sentite, nel classico stile nashvilliano.
Per fortuna si tratta solo di una transitoria perdita di rotta perché il meglio sta per arrivare con il country Genuine rednecks, dove le chitarre danno ritmo e le tastiere di Steve Nathan sono un bel sentire o con 100 years too late, una degna ballata, dove le qualità compositive e vocali di Murphy vengono finalmente alla ribalta e poi l'armonica di Michael Raphael è deliziosa. Il livello più alto dell'album si ha con l'ottimo country-rock di Born that way, con Murphy nel suo habitat più consono fatto di rock e melodia e con la title-track, altra esempio di country-rock. Si chiude con I've been a rebel (and it don't pay), rock song dal ritmo spigliato che fa presa immediatamente e con Pirates cove, che testimonia ancora una volta le sue qualità artistiche suonando alla grande la sua chitarra acustica. David Lee Murphy una garanzia, un futuro sempre più roseo.