Esordio per questo rocker singer & songwriter di Philadelphia di nome
Scott McClatchy, che era balzato tra i favori delle radio dell'East Coast grazie alla band
The Stand, di cui era il leader e vocalist con open mic per artisti del calibro di Steve Earle, John Hiatt, i Bodeans e Little Steven.
Dopo il suo trasferimento a New York, ha inciso questo
Blue Moon Revisited che è un buon esordio: incarna perfettamente il senso del retro della sua copertina con la chitarra bel salda tra le mani tra le strade della grande mela: il suo stile oscilla tra rock, folk e spruzzate country con Bruce Springsteen e John Fogerty nel cuore.
Si capisce immediatamente il suo suono dalle prime note di
Throw a little, una ballata rock corale con un violino che accompagnerà molte delle sue canzoni, come nella successiva
Going out tonight e non stona affatto tra le chitarre ben lanciate che vedono Scott non dare tregua con il ritmo sempre veloce e pieno di melodia.
Una parte centrale più morbida con la ballata
Go Slow, la countryggiante
Reflection dall'andamento tranquillo ma deliziosa e
Please let me know. La stoffa comunque c'è, le canzoni sono dirette mai banali: su tutte
Love thang, dal sound robusto e con la voce di Scott bella carica,
You wear it well e decisamente la bella
Shut out the night, springsteeniana fino al midollo.