DWIGHT YOAKAM (Guitars, Cadillacs Etc. Etc.)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  15/11/2006
    

Sono passati venti anni dall'esordio di Dwight Yoakam, il nostro cowboy favorito. Venti anni! La Rhino celebra questa decorrenza ripubblicando il classico album di esordio del cowboy di LA. (per adozione), arricchendolo con una generosa dose di bonus tracks. Il primo CD, oltre al classico honky tonk meets Bakersfield sound made in LA album, contiene dieci demos, mentre il secondo, il pił interessante, viene riempito da un concerto ad alto tasso di adrenalina, che il nostro ha tenuto al Roxy di Los Angeles nel lontano 1986. Agli inizi della sua carriera Dwight aveva pubblicato un Ep, che poi la Warner aveva trasformato in LP aggiungendo delle canzoni.
Il nostro aveva gią la voce, come dimostra Guitars Cadillacs, ed aveva anche una band tosta alle spalle: Pete Anderson, chitarra e gią produttore, JD Foster, basso, Jeff Donovan, batteria e l'immarcescibile Brantley Kearns al violino. Un suono rock venato di country, oppure tutto il contrario, comunque elettrico e pulsante. Il primo disco, oltre al classico album d'esordio dove troviamo una vibrante cover di Honky Tonk Man di Johnny Horton, la famosa Ring of Fire di Johnny Cash, una rilettura notevole di Heartaches by The Number di Harlan Howard ed una manciata di futuri classici del nostro (It Won't Hurt, I'll Be Gone, Miner's Prayer, Bury Me con Maria McKee) contiene anche altre dieci canzoni. Si tratta di dieci demos, registrati in studio con una band che comprende Jerry McGee, David Mansfield, Jay Dee Maness, Glen D. Hardin, Robert Wilson, Davey Crockett (tutti marpioni di sala di registrazione): ci sono canzoni note e non, come Floyd County, I Sang Dixie, Bury Me, It Won't Hurt, You're The One, Please Daddy, This Drinkin' Will Kill Me.
Non sono demos, ma canzoni fatte e finite che gią danno ad intendere che il nostro aveva tutte le carte in regola per sfondare. Non sono inedite, in quanto erano gią sul box Reprise, Baby Please. Ma per chi non possiede il cofanetto sono nuove di zecca. Ancora pił interessante il concerto. Quasi cinquanta minuti sudati ed elettrici in cui Dwight mischia il suo country classico a robuste dosi di rock e da alla performance una sventagliata innovativa. Il suo country, innovativo e privo di orpelli commerciali, era una ventata di freschezza negli anni ottanta e, ancora oggi, suona diretto e potente. Brani come Heartaches By The Number, South of Cincinnati, My Bucket's Got A Hole in It (Hank Williams), Can't You Hear Me Callin' (Bill Monroe), Honky Tonk Man (Johnny Horton), Rocky Road Blues (ancora Monroe), Mystery Train (un classico di Elvis, scritto da Junior Parker), quindi una manciata di canzoni proprie rendono il piatto ancora pił appetitoso.
La Rhino presenta il CD in una bella versione digipak, apribile in tre parti, e con un libretto completamente nuovo. Not only for fans.