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Belle notizie sul lato country quello alternative dal Missouri, Kansas City per l'esattezza, con
Rex Hobart e i suoi fidi
Misery Boys che lontani dal Nashville sound calcano il suono a base di Honky tonk.
Forever Always Ends è il loro disco di esordio, prodotto da Lou Whitney (Robbie Fulks, per capire l'importanza e la qualità), è una miscela di folk come il Buck Owens dei primi anni'60 con degni attacchi di pedal steel e chitarre elettriche, a corollario di liriche mai banali.
Si parte con
I always cry at weddings, un country bello pimpante con chitarre al vento e una pausa che lascia all'armonica una leggera vena bluesy, passando a rivangare il tradizionale nella successiva
I'll never sleep it off valzerone dolce e riuscito. L'andatura delle canzoni è rilassante, tranquilla e si ascolta volentieri perchè è musica intensa:
Happy birthday broken heart più lenta o
Between rock and heartache con l'honky tonk che va dritto a segno.
Certo la voce di Hobart non lascia dubbi con la straziante
Mother of a member of the band con tanto di armonica a sancirne la bellezza: una lenta bar room song davvero affascinante. A chiudere un disco positivo per una band da tenere d'occhio in futuro,
Nothin' but nothin', in puro bakersfield sound, la bluegrass
Wait outside (will i change) e le chitarre di
Losing combination.