COUNTING CROWS (Recovering the Satellites)
Discografia border=parole del Pelle

          

  Recensione del  26/01/2004
    

Era il 1996. I Counting Crows stavano per pubblicare il loro secondo disco, dopo quel capolavoro che è August And Everything After. L'attesa era diventata spasmodica. Il 15 ottobre 1996 tenevo fra le mie mani sudate e tremanti il tanto desiderato cd, verde cupo, con quella stella cometa... Quando sento per la prima volta un cd di un gruppo che amo, provo la stessa sensazione di quando si rincontrano vecchi amici, dopo tanto tempo.
E tanto silenzio. E si hanno tante cose da raccontare… Adam Duritz ha proprio tanto da raccontare, con la sua voce, con le sue melodie che entrano nella tua testa e ti regalano immagini ora soffuse, ora tremendamente nitide… Questo secondo disco è diverso dal loro primo, al primo ascolto appare un po' più cupo, un po' più spigoloso. La chitarra di Dan Vickrey (nuovo arrivato nella band) si fa sentire eccome in queste 14 tracce.
Il disco è un alternarsi di emozioni e stati d'animo, di immagini e melodie, di lamenti e momenti di riflessione. Dai ritmi incalzanti di "Angel Of The Silences" ed "Have You Seen Me Lately" alle indimenticabili ballate "Goodnight Elysabeth" ed "A Long December". Quest'ultima l'ho ascoltata dal vivo, con Adam al pianoforte… ho ancora i brividi adesso!
Ne cito ancora due: "Miller's angels" bellissima e "Walkaways", un gioiello acustico, un piccolo diamante da serbare fra le cose più preziose. Quell'autunno alla fine è passato… anche sulle note di queste canzoni. Quando siamo con i nostri amici più cari il tempo sembra sempre fuggire via veloce… a me è succede così. Anche grazie ad Adam e ai Counting Crows.