STEVE BEDUNAH (Hand Me Down Land)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  24/10/2005
    

Da Wichita Falls, Texas, arriva questo sconosciuto artista Steve Bedunah che debutta con Hand Me Down Land, un disco datato 2003 che oscilla tra un country appena accennato e un folk/blues che ricorda Ray Wylie Hubbard a cui si ispira anche nel modo di cantare anche se l'Austin Chronicle lo pubblicizzava come Americana. Sì perchè questo disco l'ho trovato ad Austin per la 19° edizione del South by Southwest Festival, al mitico Waterloo Records nel settore dischi usati (che è un piccolo spazio, a contrario del Cheapo che è quasi completamente solo cd usati) per 4 dollari.
Le sue canzoni rispecchiano la copertina: paesaggi sterminati, campi di grano e piccola fattoria in lontananza, storie di vita quotidiana dettate dalla sua voce carismatica che trasmettono il pathos giusto a diverse belle canzoni.
I testi sono pieni delle storie narratogli dal nonno nella grande fattoria nell'East Texas, alle sue impressioni di quando era fanciullo e di essere cresciuto nella urbana e western Fort Worth. Basta ascoltare l'iniziale I Need to Go Home, chitarra acustica blueseggiante a dettare il passo che apre alla voce di Steve. Canzone che starebbe bene su Eternal & Lowdown di Hubbard come la successiva Love Thy Neighbor.
Ballatona pregevole è I Watch your Shadow, dove lo stesso Bedunah dà prova di suonarla davvero bene la chitarra acustica e la canzone in questo alternarsi con la timbrica della sua voce scorre via che un piacere. Hand Me Down Land è un'altra ballata molto suggestiva e da prova che le canzoni le sa scrivere oltre a suonarle (assolo centrale da manuale) ed a interpretarle.
La blues The Johnstons, la più energica Hope's Breakdown sono altre canzoni che mantengono sopra la media questo debutto di un emulo di Ray Wylie Hubbard che fa ben sperare per il futuro basta ascoltare il pezzo finale Concho Valley Nights che con i suoi sei minuti vale l'acquisto del cd o semplicemente un ascolto perché se lo merita questa "giovane" sorpresa.