Secondo cd per il country singer di Dallas,
Deryl Dodd, molto conosciuto in Texas per le sue numerose performance pubbliche che quando si è spostato a Nashville nel 1991 ha scoperto che il suo saper suonare la chitarra e la sua voce sarebbero tornati utili nei tour con Garth Brooks, e le sue canzoni utili per illustri cantanti come
John Hiatt, Kevin Welch e
Radney Foster. Nel 1995 ottiene il suo primo contratto con la Columbia Records e l'anno successivo vede la luce il suo debut album,
One Ride in Vegas, lanciato dal successo del singolo
That's How I Got to Memphis scritto con Tom T. Hall, acclamato dalla critica e seguito da un tour che ha visto crescere in maniera esponenziale i suoi fan. Questo è il suo secondo cd che porta semplicemente il suo nome ed è contraddistinto da così belle canzoni che
Tim McGraw e Brooks & Dunn lo hanno voluto con loro nell'estate del 1999.
Si inizia con la country classic
It's Only 'Cause you're Lonely che subito ci mette di buon'umore con violino, piano e slide a ricordarci anche chi l'ha scritta,
Clay Blaker e
Jim Lauderdale. Ballata strappacuore quella di
Best I Ever Had, bella voce quella di Dodd e ritornello che entra subito in mente. Intro con acustica e batteria per
Bad for Good nel più classico stile country rock del nostro.
Disco che ha molte frecce al suo arco e che conferma l'esordio di pochi anni indietro, come la bellissima
A Bitter End una ballata irresistibile. L'honky tonk a tutta birra di Troy Jones,
John Boland Wood , la pimpante
30-30 e
Good Idea Tomorrow e
Somewhere Down the Road non lasciano spazio a congetture: il ragazzo è un ottimo country rocker e merita il successo ottenuto. Lo dimostra la naturalezza di come fa sue delle canzoni come nella rilettura di
On Any Given Day, dove è la voce a reggere il soffice contorno dettato da un piano sublime.