BRANDON JENKINS (The Ghost of Jesse James)
Discografia border=parole del Pelle

          

  Recensione del  22/03/2004
    

A vederlo Brandon Jenkins con tutti quei tatuaggi, testa rasata e piuttosto grosso sembra un cantante rock o un professionista del wrestling ma siamo completamente fuori strada. Fa parte del movimento Red Dirt nato in Oklahoma da un decennio e si è costruito il suo nome semplicemente grazie alle sue canzoni e alle sue performance in giro per il Texas dove risiede (Austin) sorprendendo tutti con il suo progressive country, rock e persino blues che traspae dalle sue canzoni senza dimenticare la capacità che ha nello scriverne.
L'ho scoperto grazie a mio fratello e quando ho inserito nel lettore cd e ascoltato la title-track di The Ghost of Jesse James me ne sono subito innamorato: voce meravigliosa e chitarra elettrica in sottofondo a dettarne i tempi. Lo stesso dicasi per la successiva Government housing lot. Difficile etichettarlo, spazia con grande maestria dalla ballata countreggiante al brano più rock ad un sound prettamente texano: un alchimia davvero riuscita. Sentire Queen of the border Town dove un mandolino apre ad una ballata meravigliosa tra Texas e Messico, che pochi sanno scrivere e cantare come Brandon Jenkins.
Ma la qualità è altissima e la successiva Like a Drug è un altro brano notevole. Una ballata rock che ha nel ritornello e nella sfumatura che brandon riesce a dare alla sua voce i punti forti ma senza dimenticare la chitarra elettrica di david Percefull. Accioppiata che spradoneggia anche in Here forever in my life, altra ballatona da brividi. E così il cd senza cadute di tono scorre che un piacere con gli ultimi brani, An Outlaw's Dreams chitarristica, You're gonna leave me someday altra ballata emozionante fino all'armonica che accompagna la finale End of the Road.
Un disco che deve assolutamente arrivare in quanti più lettori cd esistano in giro per il mondo. Una bellissima sorpresa.