JAMES HYLAND BAND (Place I Call Home)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  18/10/2004
    

Eccoci davanti ad una bella proposta di sano country rock da questo songwriter che esordisce con Place I Call Home. Prodotto da Marvin Dykhuis e registrato negli studi di Bruce Robison, James Hyland e la sua band è una bella realtà della scena di Austin e dimostra una notevole maturità sia nei testi che nella musica. Cresciuto a base di Steve Earle e Willie Nelson si è trasferito molto giovane ad Austin laureandosi poi in sociologia.
Qui ha comprato la prima chitarra ed ha iniziato stranamente con una punk band del luogo prima di scoprire il suo percorso naturale verso un country rock anche parecchio introspettivo e legato alle tradizioni. Il cd composto da 12 canzoni regala 50 minuti di ottima musica: si inizia con la scoppiettante Full Timer comandata dal violino di Warren Hood, la rootseggiante In My Head con mandolino e chitarra acustica alla Owen Temple, Dub Miller e così via nella più bella realtà del cantautorato texano. Così come in Hill Country Night grande ballata country.
La voce di Hyland è perfetta come il mandolino di Rich Brotherton. Si prosegue con il country rock trascinante di Sorry Charlie e Riverboat Gambler con tanto di fisarmonica sugli scudi, alla pacata In my Head o Early days with you in coppia con Toni Price. A concludere con il bel roots di Texas Band e il country di The Train Song tra violini e armonica. Un esordio coi fiocchi per un bravo cantautore che è facile trovare in qualche locale ad Austin che suona da solo o con qualche band del luogo, perché a lui piace più che altro suonare e noi ascoltarlo.